26Pare proprio essere nata una app che in qualche modo possa seguire l’impegno domestico dei mariti: approfondiamo il discorso.
E’ una notizia che forse nessuno si sarebbe aspettato di leggere ma che in un certo senso ha proprio a che fare con la famiglia: come tutti ben sappiamo per via degli impegni quotidiani capita che marito e moglie si incontrino solo al mattino e quasi per sbaglio.
Tutto questo, stando alla nota riportata da Claudio Risè, ha un motivo ben preciso: “E’ stata l’industrializzazione, prima nelle campagne e poi nelle città. È infatti il processo di industrializzazione che ha sottratto energie, tempo e potere alla famiglia e al padre. Si lavora sempre di più. Ma per cosa? E per chi? Il modello che ha preso piede in Occidente in seguito all’avvento della società del benessere può essere riassunto in tre parole: lavora, consuma, crepa. Siamo sempre più stressati perché abbiamo perso di vista l’essenziale, che non è (solo) affermarsi sul posto di lavoro, ma prendersi cura di chi abbiamo attorno a noi”.
E forse sarà anche per questo che da quello che si legge sul Messaggero, è nato un particolare che ha davvero del curioso: una app per misurare la ripartizione del tempo dei componenti della famiglia.
“Una app che possa misurare la ripartizione del tempo”: lo annuncia il Ministero spagnolo.
Non ci sono proprio dubbi, ad avere riportato la notizia è stato il Messaggero che ha appunto parlato di questa notizia singolare, secondo cui: “Il ministero delle Pari Opportunità spagnolo ha annunciato la creazione di una app per misurare la ripartizione del tempo speso per queste attività tra uomini e donne e, più in generale, tra tutti i componenti di una famiglia”.
Quindi per essere ancora più chiari ci si troverebbe a cronometrare i vari momenti che un marito e una moglie dedicano alla casa, ai figli e alle faccende quotidiane e ancora: “La corresponsabilità dei lavori tra i sessi continua a non essere equilibrata”, questo ha poi confermato il ministro Ángela Rodríguez, aggiunge: “Come se tutto dovesse essere al 50%. Come se ci fossero dei diritti casalinghi, da mettere nero su bianco, per poter vivere sotto lo stesso tetto. Uno lava i piatti in 30 minuti. L’altra però deve pulire i pavimenti per 30 minuti. Il marito si occupa dei figli per un’ora e così deve fare anche la moglie. E via delirando. Perché è giusto che in casa tutti, compresi i figli, debbano fare la propria parte”.
Davvero un criterio che da un certo punto di vista sarebbe davvero giusto prendere in considerazione anche se non del tutto, pensando anche al fatto che nella maggior parte dei casi i padri passano molto più tempo fuori casa rispetto alle madri, nonostante la cosa non sia per niente positiva per gli uomini e per i loro figli.