Se la neve continua a sciogliersi, le conseguenze ricadranno anche sull’estate che sarà sempre più arida con il passare del tempo.
E’ una notizia davvero importante quella riportata dal sito Agi.it che coinvolge in prima battuta le catene montuose degli Stati Uniti occidentali e del Canada, pare infatti che in questa zona il manto nevoso si stia sciogliendo in anticipo rispetto al previsto.
Ma non finisce qua, sembra anche che anche le precipitazioni nevose si stiano sostituendo alla pioggia sempre più spesso e questo è un aspetto davvero negativo, specialmente considerando il fatto che il risultato potrebbe avere un impatto molto negativo sull’ambiente, sull’agricoltura, sul rischio di incendi boschivi e sulla disponibilità di risorse idriche estive.
Ad avere confermato e comunicato il tutto è stato proprio uno studio pubblicato sulla rivista Nature Communications Earth & Environment, condotto dagli scienziati dell’Università del Colorado Boulder e dell’Università del Vermont. Ma entriamo nel dettaglio.
Non ci sono davvero dubbi, la ricerca parla davvero chiaro: lo studio in particolare è stato portato avanti da un team guidato da Kate Hale, che in particolare ha esaminato i dati raccolti dal 1950 al 2013, valutando la capacità di stoccaggio dell’acqua in tutto il Nord America occidentale.
Dal risultato è venuto fuori: “In ogni regione montuosa che abbiamo esaminato la neve tende a sciogliersi anticipatamente, con le risorse idriche più abbondanti in primavera e ridotte in estate” e ancora spiega l’esperta: “Stati Uniti occidentali e Canada dipendono dalla neve per la maggior parte dell’approvvigionamento idrico”. Alle sue parole fanno coro quelle di Noah Motolotch coautore dello studio che confessa: “L’indice SSI ci consente di esaminare lo stoccaggio dell’acqua associata alla neve, non solo nel contesto quantitativo in un arco di tempo specifico, ma anche in prospettiva relativamente alla durata nel terreno. Abbiamo scoperto che le regioni montuose hanno subito una riduzione notevole delle possibilità di accumulare acqua”.
Insomma si tratta di un vero e proprio allarme che non può in nessun modo essere sottovalutato e che va tenuto davvero da conto anche per il benessere della natura che ci circonda.
“Speriamo che questa nuova misurazione possa fornire uno strumento utile per scienziati e gestori delle risorse idriche del manto nevoso sta scomparendo sempre più velocemente. Questo presenterà una serie di sfide in termini di gestione. Sarà necessario effettuare previsioni migliori e pianificare strategie di risposta valide ed efficaci per contrastare le conseguenze negative di questa situazione” conclude Molotch.
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