Le condizioni estreme del GP del Qatar hanno lasciato il segno sulla Formula Uno con scene al traguardo che non vedevamo da anni
Il caldo ha sicuramente rappresentato un ostacolo considerevole per i piloti durante il GP del Qatar. Le alte temperature e l’umidità al 72% hanno condizionato la loro gara. Chi si è ritirato come Sargeant e chi ha alzato le mani e le visiere a 330 all’ora per cercare un po’ di refrigerio. E anche chi, stremato come Stroll, barcollando a fine gara, si è avvicinato a un’ambulanza.
Dopo essere diventato per la terza volta Campione del Mondo nella gara sprint del sabato, Max Verstappen ha voluto festeggiare nel modo migliore: dominando il Gran Premio della domenica, conducendo la gara in testa dal primo all’ultimo giro, a parte le soste ai box per i cambi gomme.
Doveva essere un Gran Permio del Qatar passerella per il terzo titolo mondiale consecutivo conquistato dal nuovo “cannibale” della Formula Uno, Max Verstappen. Invece, oltre alla scontata vittoria dell’olandese della Red Bull, abbiamo assistito a un gran premio d’altri tempi, dove la resistenza fisica del pilota è stata messa a durissima prova dalle temperature elevatissime, dal particolare layout del circuito con curve dall’incredibile accelerazione laterale e dal tasso di umidità oltre il normale, ma tipico da queste parti. Ne è scaturita una corsa di resistenza più che di velocità, dove chi ha saputo gestire la fatica è arrivato al traguardo, stremato, ma bravo ad aver tagliato la bandiera a scacchi. Davvero uno scenario oltre l’immaginario, da Leclerc a Ocon, da Alonso finito ustionato a un fianco, a Sargeant costretto addirittura al ritiro in lacrime. Molti hanno rischiato lo svenimento, tra chi si è dovuto ritirare, chi è uscito dalla monoposto barcollando verso l’ambulanza e chi ha addirittura vomitato durante la corsa.
I piloti moderni sono degli atleti incredibili, sanno che le velocità, le accelerazioni laterali e in frenata sono al limite della resistenza umana, per questo curano la condizione fisica in maniera maniacale, seguiti da un personal trainer che li costringe a ore di palestra e sedute aerobiche. Ma il caldo asfissiante nella sede mediorientale ha provocato diversi problemi ai piloti durante e dopo la corsa, tutti giunti stremati al traguardo. E’ stato incredibile vedere come, per cercare un minimo di refrigerio, piloti come Norris o Russell a oltre 300 kmh, sul rettilineo del traguardo staccassero le mani dal volante per aprire i palmi e cercare un pò di “fresco”, come quando d’estate mettiamo il braccio fuori dal finestrino della nostra vettura!
Abbiamo visto l’americano Sergent della Williams costretto in lacrime a chiedere al proprio team di potersi ritirare, perchè impossibilitato a proseguire, Ocon confessare a fine gara di aver vomitato in macchina, il canadese Stroll appoggiarsi all’ambulanza appena sceso dalla sua monoposto e il ferrarista Leclerc, che ha mostrato segnali di confusione durante le interviste, temere per un attimo che potesse accusare un malore. Tutti vittima di una specie di colpo di sole, ma soprattutto di una corsa agli ascolti televisivi e all’apertura di nuovi ricchi mercati che fanno perdere di vista la realtà sempre pericolosa del Motorsport.
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