Sono stati resi noti i patti tra i cinque figli di Silvio Berlusconi per quello che concerne la società Fininvest.
Si torna ancora una volta a parlare di quella che a tutti gli effetti è l’eredità di Silvio Berlusconi, Venerdì scorso sono stati pubblicati i nuovi patti parasociali relativi a Fininvest sottoscritti dai cinque figli di Silvio Berlusconi.
Partiamo dal presupposto che i patti sono due: uno tra Marina e Piersilvio, l’altro esteso anche a Barbara, Eleonora e Luigi: “Il primo avente lo scopo, tra l’altro, di disciplinare l’esercizio congiunto di un’influenza dominante su Fininvest tramite l’esercizio del diritto di voto nelle assemblee ordinarie e straordinarie, il secondo invece porterà alla modifica dello statuto della holding, con l’obbligo, tra l’altro, di distribuire almeno il 50 per cento dell’utile in cedola, di stabilire un periodo di lock-up di cinque anni sulle quote e diritti di covendita”.
Capito questo, entriamo nel vivo della questione e cerchiamo di capire quali sono i cambiamenti che da questo momento in poi dovranno essere presi in considerazione.
Figli Berlusconi: quale sono le nuove regole Fininvest?
Come detto prima, nei giorni scorsi è stato reso noto il nuovo piano di Fininvest che riguarda appunto la divisione della società stessa: ma cerchiamo di entrare nel dettaglio della situazione.
Il patto parasociale tra Marina e Piersilvio Berlusconi detentori del 29,1 per cento del capitale a testa, ha come obiettivo: “l’esercizio congiunto di un’influenza dominante sulla holding tramite l’esercizio del diritto di voto nelle assemblee ordinarie e straordinarie”.
Per essere ancora più chiari, l’accordo è a tempo indeterminato salvo appunto il diritto di recesso che deve avere come preavviso almeno sei mesi ma che si potrà anche risolvere in modo immediato nel caso in cui possa mancare il voto in assemblea.
Ma non finisce qua, stando a quello che riporta il testo: “Per la durata dell’intesa le parti si impegnano a non porre in essere comportamenti che facciano sorgere a carico dell’altra parte l’obbligo di promuovere, individualmente o in via solidale, un’offerta pubblica di acquisto, tra l’altro, sulle azioni di Ame“. E ancora, il patto conferma anche come nessuno dei cinque figli del Presidente Berlusconi, abbia il controllo esclusivo e solitario su Fininvest cosi come nessuno di loro abbia diritto ad una attività di coordinamento e direzione in solitaria.
Per quello che invece concerne il secondo patto che chiama in causa tutti e cinque i figli, pare che ci sia la previsione di impegni e obblighi sulla modifica dello statuto di Fininvest e anche l’integrazione degli organi sociali che dovranno essere assunti dalla prima assemblea straordinaria e ordinaria della holding.
Sempre nel testo si legge: “Distribuzione di almeno il 50 per cento dell’utile di esercizio sotto forma di dividendo, maggioranze qualificate per alcune modifiche statutarie, un periodo di lock-up di cinque anni sulle quote in Fininvest, diritto di ‘trascinamento’ e di covendita in caso di offerta su una quota superiore al 50 per cento del capitale, nuove norme per la nomina del consiglio di amministrazione e del collegio sindacale. In ultima battuta, prevista la nomina di un rappresentante comune al quale verranno consegnate istruzioni al termine dell’esercizio dei diritti sociali da parte delle holding che detengono azioni Fininvest”.