Il team principal della Mercedes ha spiegato con questa immagine efficace il rapporto di forza tra la Red Bull di Max Verstappen e il resto della griglia
Anche l’ultimo Gran Premio disputato in Ungheria ha ribadito lo strapotere assoluto del Campione del Mondo in carica al volante di una stratosferica Red Bull. L’ennesima vittoria colta in scioltezza dall’olandese nonostante questa volta fosse stato beffato dall’inglese Hamilton nella lotta per la Pole Position e si fosse dovuto “accontentare” di partire dalla seconda piazza.
Nel paddock si fanno già i calcoli su quando Max Verstappen potrebbe diventare campione del mondo per la terza volta e c’è chi scommette su Suzuka in Giappone. L’olandese ha agguantato la settima vittoria consecutiva, mentre la squadra di Milton Keynes è all’inseguimento di tutti i record stabiliti dalla McLaren, come quello dei successi in sequenza, arrivando alla undicesima affermazione consecutiva.
Con 11 vittorie in altrettante gare del Mondiale, la Red Bull ha letteralmente annichilito la concorrenza. Il team inglese era sicuramente indicato come il favorito sin dal primo giorno di test, ma nemmeno il più pessimista dei rivali avrebbe potuto immaginare una prima parte di stagione così dominante, dove agli altri team sono state lasciate soltanto le briciole di alcuni buoni piazzamenti. In più, se aggiungiamo l’assoluta maturità raggiunta dal campione del Mondo Max Verstappen, che sembra guidare su tutti i tracciati come se fosse seduto nel salotto di casa, allora il risultato non può che essere questo dominio assoluto che va anche oltre quello della Mc Laren dei bei tempi o quello di Schumacher negli anni della Ferrari. Dopo il Gran Premio d’Ungheria, gara in cui è arrivata la nona vittoria in undici gare, Verstappen ha portato il suo margine su Sergio Perez, suo compagno di squadra, a 110 punti, scatenando i calcoli per identificare dove Max vincerà il mondiale.
Nel post gara, la fotografia migliore della situazione attuale in pista l’ha probabilmente fatta Toto Wolff, team principal della Mercedes. “Possiamo dire che avremmo potuto o voluto essere secondi in gara, ma questo è irrilevante, perché c’è una macchina davanti a noi che ha 34 secondi di vantaggio e che probabilmente per lunghi tratti non ha spinto fino in fondo. Il ritmo di Hamilton alla fine? Per quanto possa sembrare sorprendente, è stato veloce rispetto al resto del mondo. Diciamo che nel gruppo delle vetture di F2 è stato veloce, mentre la F1 ha vinto di 34 secondi”. Parole dure, ma assolutamente sincere come è sempre stato d’altronde il responsabile della Mercedes che lasciano anche poche speranze a tutti i gli avversari della Red Bull per le prossime gare, dando però appuntamento alla prossima stagione. “Il motivo per cui amo questo sport è che premia chi lavora meglio, deve essere l’intrattenimento a seguire lo sport e non il contrario. Non possiamo creare un equilibrio di prestazioni o qualcosa che possa livellare il campo, è quello che è, dobbiamo solo lavorare meglio e rimetterci in gioco”.
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