Francesco Giorgino torna in televisione dopo un anno di assenza dal primo canale e si toglie in sassolino dalla scarpa.
Conduttore e giornalista molto conosciuto, manca da quasi un anno dalla televisione, da Novembre infatti non è più alla guida del Tg1, ruolo che ha ricoperto per tanti anni, eppure il suo ritorno è vicino.
Infatti, Francesco Giorgino sarà nella prossima stagione tv alla guida di un programma di seconda serata che andrà in onda Lunedì su Rai Uno: insomma si tratta di un ritorno in grande stile che da un certo punto di vista sa anche di risarcimento dopo quanto successo lo scorso anno. La querelle con l’ex direttrice del Tg1 Monica Maggioni si era conclusa con il passaggio del giornalista alla vicedirezione dell’Offerta informativa e, da maggio, alla direzione dell’Ufficio Studi Rai.
“Io sono nato nel servizio pubblico, ci sono entrato a 24 anni e ci lavoro da 32, di cui 30 al Tg1. Mi sono confrontato con tante stagioni aziendali, le più disparate dal punto di vista culturale: il mio faro è sempre stato l’equilibrio e il rispetto del pluralismo” ha ammesso nella sua intervista, ma entriamo nel particolare.
“Con la Rai? In piena sintonia. I loro sono gli obiettivi del servizio pubblico, che l’Ad Sergio e il Dg Rossi, unitamente alla Presidente Soldi e a tutto il cda stanno realizzando concretamente. Aggiungo che il pluralismo si declina in vari modi, non solo dal punto di vista politico che è il più delicato, ma anche dal punto di vista sociale, culturale, territoriale, valoriale e religioso. Come è stato detto più volte dai vertici Rai, in questa stagione si ragiona per addizione e non per sottrazione: molte e più voci contemporaneamente sotto lo stesso tetto aziendale” ha ammesso il conduttore e giornalista Francesco Giorgino nella sua intervista al Giffoni.
Si tratta di un ritorno in grande stile il suo che da un certo punto di vista prende la rivincita dopo quanto successo lo scorso anno e il suo conseguente allontanamento dallo schermo.
“Partiremo dall’attualità per poi andare a vedere come il presente diventa futuro del Paese, come quello che succede ora potrebbe cambiare la vita dei cittadini in un arco temporale medio-lungo e quali sono le soluzioni per affrontare i numerosi mutamenti. Non ci vogliamo fermare solo al semplice racconto dei fatti, ma indagare le ragioni, prevedere gli sviluppi. Il nostro sarà anche uno sguardo comparativo con quei Paesi che hanno già affrontato situazioni analoghe alle nostre” ha poi svelato dando qualche anticipazioni del suo nuovo programma e ancora: “Oltre che per i contenuti rivolti al futuro, anche per il tipo di linguaggio: ci vogliamo avvalere del data journalism perché i numeri più delle parole servono a spiegare in maniera semplice e accessibile a tutti temi complessi. E poi ci saranno reportage, immagini e interviste singole, one to one, in maniera incalzante”.
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