Fringe benefit 2025: un importante strumento di welfare aziendale

Fringe benefit è un’espressione inglese comunemente utilizzata nell’ambito del lavoro. La traduzione di tale espressione è “benefici accessori” e, come molti lavoratori dipendenti sapranno, si tratta di uno dei vari strumenti di welfare aziendale che le aziende mettono in atto possono offrire ai dipendenti per migliorarne il benessere lavorativo e personale.

I fringe benefit sono classificati tra i cosiddetti “compensi in natura”; infatti non vengono distribuiti sotto forma di denaro, ma sono invece erogati come beni e/o servizi di variegata natura.

Negli ultimi anni la diffusione di questi compensi è notevolmente cresciuta e dato che l’ultima Legge di Bilancio (Legge 30 dicembre 2024, n. 207) ha introdotto alcune novità per quanto riguarda i fringe benefit 2025 può essere interessante saperne di più al riguardo.

Nuovi fringe benefit 2025: un esempio pratico

Un esempio pratico di fringe benefit sono i Buoni Acquisto Pluxee, che possono essere utilizzati in oltre 22.000 punti vendita e negozi online convenzionati. Sono buoni che offrono una vasta gamma di opzioni perché possono essere utilizzati per l’acquisto di moltissimi beni e/o servizi, dai beni alimentari all’abbigliamento, dalla cosmetica alla benzina, fino a esperienze come viaggi e avventure.

Si deve anche sottolineare il fatto che questi buoni sono deducibili al 100% per l’azienda e, entro i limiti previsti dalle attuali normative, sono esentasse per i dipendenti.

Peraltro, oltre che come fringe benefit, i Buoni Acquisto Pluxee possono essere utilizzati anche in qualità di omaggio ai dipendenti in occasioni particolari (come per esempio le festività pasquali o natalizie), ma anche come premio in caso di concorsi e operazioni a premi.

Fringe benefit: perché sono importanti per dipendenti e azienda

Adottare misure di welfare aziendale come i fringe benefit è importante sia per i dipendenti che per l’azienda.

Relativamente ai primi, i fringe benefit rappresentano sì un beneficio economico, ma hanno anche un rilevante impatto positivo sulla qualità della vita e ciò contribuisce sicuramente al miglioramento del benessere psicofisico e dell’equilibrio tra lavoro e vita privata, il cosiddetto “work-life balance”.

Per quanto riguarda le aziende, invece, oltre ai benefici legati alla deducibilità, è dimostrato che la concessione di fringe benefit incentiva la produttività e migliora il clima all’interno dell’ambiente lavorativo. Da ciò consegue anche una maggiore fidelizzazione dei dipendenti all’azienda con riduzione del turnover aziendale e dei costi necessari per la formazione di nuovi dipendenti.

Esenzione fringe benefit 2025: l’aspetto fiscale

La Legge 30 dicembre 2024, n. 207, nota anche come Legge di Bilancio 2025, ha introdotto alcune novità per quanto concerne i fringe benefit. Inizialmente la legge prevedeva che tali benefici accessori fossero esclusi dal concorso alla formazione del reddito dal lavoro se globalmente inferiori, nel periodo d’imposta di riferimento, a 258,23 euro.

Si è poi avuto un cambiamento nel 2024 quando, con la Legge di Bilancio 2024, il limite di esenzione è stato modificato in 1.000 euro all’anno per i dipendenti senza figli a carico e a 2.000 euro annui per quelli con figli a carico. Con la Legge di Bilancio 2025 questi limiti sono stati confermati per un altro triennio, fino al 2027.

Si ricorda che qualora vengano superate tali soglie, la normativa prevede l’imposizione fiscale sul totale del valore dei beni e servizi erogati.

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