Chi inizia molto presto a fumare e per la precisione prima dei quindici anni, corre il rischio di avere i figli malati.
Succede molto più spesso di quello che riusciamo a immaginare, sono tantissimi i ragazzi che iniziano a fumare nel periodo dell’adolescenza e che corrono un rischio anche se non lo sanno.
Ovvero quello di danneggiare il loro patrimonio genetico e anche quello relativo ai loro futuri figli: stando ad uno studio, pare infatti che in questo modo si aumentano le probabilità che soffrano di asma, che sviluppino basse funzionalità respiratorie o che siano obesi.
Proprio queste sono le conclusioni della ricerca, pubblicata sulla rivista scientifica Clinical Epigenetics e coordinata da studiosi delle Università di Southampton (in Gran Bretagna) e di Bergen (Norvegia), ha analizzato il profilo epigenetico di 875 persone d’età compresa fra 7 e 50 anni, valutando le abitudini tabagiche dei loro padri.
Allarme fumo, chi comincia presto rischia di compromettere il patrimonio genetico
“Considerando i dati di tre vaste analisi internazionali abbiamo individuato diverse mutazioni epigenetiche nei figli di padri tabagisti. Mutazioni che sono associate con asma, obesità e dispnea e che sono risultate molto più frequenti nella prole di chi ha iniziato a fumare in adolescenza, prima dei 15 anni. La prima pubertà sembra essere una “finestra critica” per i cambi fisiologici nei maschi: è il periodo in cui si formano le cellule staminali che poi produrranno lo sperma per il resto della loro vita” queste le parole della professoressa Cecilie Svanes dell’Università di Bergen a capo dello studio RHINESSA e ancora: “Un dato molto preoccupante perché i ragazzi di oggi sono esposti ad alti livelli di nicotina anche con lo svapo. Gli esiti della nostra ricerca riguardano padri che hanno fumato da teenager negli anni Sessanta e Settanta, quindi consumatori di sigarette tradizionali. Non possiamo essere certi che le conseguenze dei moderni dispositivi saranno le stesse, ma è bene essere previdenti e impegnarsi in ogni modo in campagne di prevenzione e disassuefazione, senza aspettare di vedere quali malattie si verificheranno tra due o tre generazioni”.
Insomma, l’allarme è davvero importante e per nessuna ragione deve essere sottovalutato, i giovani che anche prima dei quindici anni si avvicinano al fumo sono sempre di più e il problema è che non sanno davvero quali sono i rischi verso cui vanno incontro.