All’evento inaugurale del calciomercato 2023 ospitato a Rimini, l’attuale amministratore delegato del Monza ha ricordato l’amico di una vita scomparso
Adriano Galliani alla fine degli anni 70 entra nell’allora Fininvest di proprietà di Silvio Berlusconi con l’obiettivo di realizzare una tv commerciale su scala nazionale. Poi nel 1986 diventa anche amministratore delegato del A.C Milan, sempre di proprietà dell’ex Presidente del Consiglio. Nei suoi 40 anni all’interno del club rossonero, il Milan diventa la squadra più vincente del mondo.
Durante il suo intervento Galliani ha ripercorso quasi mezzo secolo di amicizia e collaborazione con il Cavaliere e non sono mancati momenti di commozione per un rapporto di lavoro diventato nel corso di 43 anni un’amicizia profonda.
Il Grand Hotel di Rimini ha ospitato l’evento inaugurale del calciomercato 2023. Alla presenza dei massimi dirigenti delle squadre di serie A, l’attuale amministratore delegato del Monza, Adriano Galliani, non ha potuto fare a meno di ricordare Silvio Berlusconi recentemente scomparso. “Per me parlare di Berlusconi non è facile perché è una persona con la quale ho lavorato per 43 anni”. Così Adriano Galliani ha iniziato il suo personale ricordo del Cavaliere. Durante il suo intervento ha ripercorso quasi mezzo secolo di amicizia e collaborazione con Berlusconi. “Quando l’ho conosciuto ero già un dirigente del Monza e l’unica condizione che posi per lavorare per lui era continuare a seguire il Monza, in casa o in trasferta. Curai l’acquisto delle sue reti e dal 1° dicembre 1985 è iniziata l’avventura poi conclusa pochi mesi dopo con l’acquisto del Milan, un’era durata 31 anni nella quale abbiamo vinto tutto”. La grande capacità di vedere oltre le cose di Berlusconi era il segreto più grande della riuscita in tutto quello che ha fatto, dagli affari, alla politica fino alla passione per il calcio. “Senza la sua visione, senza la sua utopia sarebbe stato impossibile vincere tutto quello che abbiamo vinto”, ha aggiunto Galliani.
Galliani ha poi proseguito parlando del suo stato d’animo in questo momento molto addolorato perchè sono troppi i ricordi che lo legano al Cavaliere: “Quando prendemmo il Milan, Silvio mi disse due cose. La prima è che il Milan, così come lo sport e il calcio, afferiscono alla sfera dei sentimenti e non del business, la seconda è che assomigliano un po’ alla religione, a misteri gaudiosi e dolorosi. Così siamo sempre andati avanti, passando da Istanbul a Atene, dall’eliminazione con il Cittadella alla vittoria con il Pisa. Quello che ho imparato nella vita, l’ho imparato da Berlusconi“. La commozione di Galliani è diventata più forte quando ha ricordato gli ultimi istanti di vita del Cavaliere: “Il giorno prima della sua morte, l’11 giugno, io ero a Istanbul e verso le 17 mi ha chiamato per parlare di calcio. La felicità che ti dà lo sport non te la dà nient’altro. I suoi occhi più felici in 43 anni insieme li ho visti nel 1989 dopo il 4-0 contro la Steaua Bucarest. Oltre a cenare spesso con lui, ha continuato l’ad del Monza, “io lo sentivo tutte le sere. Ora continuo a guardare il telefono e non arrivano più le telefonate”.
Alla ricerca del gelato più buono della capitale? Niente paura, ecco la lista delle 5…
Quella della Vespa Orientalis a Roma sta prendendo sempre più i contorni di una vera…
Quasi sempre, quando si cambia casa e si entra in una nuova abitazione, si sente…
Avete mai visto la casa di Gianni Morandi? Ecco le foto della sua casa in…
Un luogo sul mare, affascinante e conveniente, dove la vita scorre serena e il costo…
Dopo che Meta ha lanciato un nuovo social network, Threads, che sembra dare risultati ottimi,…