Giochi di Parigi, i dilemmi del Cio: cosa fare con Russia e Bielorussia?

Russia e Bielorussia sono un caso spinoso per il Comitato Olimpico Internazionale in vista dei Giochi che si terranno a Parigi l’estate prossima e poi a Milano-Cortina nel 2026.

Un caso da risolvere in tempi brevi, perché le Olimpiadi si avvicinano. Manca un anno ai Giochi di Parigi 2024 e la guerra in Ucraina ha sconvolto anche la geografia dello sport mondiale.

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Il Cio deve ora fare i conti anche con le pressioni di diverse federazioni che si oppongono all’idea di far partecipare ai Giochi atleti russi e bielorussi anche se sotto bandiera neutrale e non quindi con quelle d’appartenenza. “Il Comitato Olimpico sta cercando di trovare un compromesso ammettendo gli atleti di Russia e Bielorussia come atleti neutrali. Ma poiché molte federazioni e comitati olimpici nazionali stanno opponendo resistenza, credo che vedremo una presenza molto limitata di atleti provenienti da questi due Paesi“, afferma Daniel Reich, professore associato alla Georgetown University in Qatar e autore di ricerche su politica e sport. Il Cio, nel marzo scorso, aveva emesso una nota in cui dichiarava che gli atleti che non avevano servito nell’esercito e che non avevano sostenuto apertamente la guerra contro l’Ucraina sarebbero stati ammessi a Parigi 2024.

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Ma il numero di atleti che non ha legami con l’esercito è piuttosto basso, ecco perché alla fine potrebbe essere un numero residuo quello di atleti sotto bandiera neutrale. La situazione rimane intricata, spiega ancore Reich: “C’è tanta resistenza non solo da parte dell’Ucraina, ma anche da parte di alcuni Paesi che organizzano gare di qualificazione, come la Polonia, da parte di alcuni comitati olimpici nazionali, soprattutto europei e nordamericani, e anche da parte di alcune federazioni influenti, come quella di atletica”. Ci sono comunque federazioni che hanno accolto la richiesta del Cio e hanno riaperto a russi e bielorussi, com la scherma, il ciclismo, il judo e il taekwondo. Discipline in cui è stato aperto al ritorno di russi e bielorussi. Non che non ci siano stati problemi.

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Per esempio gli Europei di scherma sono stati spostati dalla Polonia alla Bulgaria poiché Varsavia ha detto no al rilascio dei visti per gli atleti russi. Mentre i Campionati mondiali di judo e taekwondo si sono svolti senza gli ucraini, ai quali il governo aveva chiesto di boicottare i due eventi.