Giorgia Soleri si racconta, la nota attivista svela dei particolare del suo mondo che forse nessuno ancora conosceva.
Modella, attivista, poetessa e influecer, Giorgia Soleri che il pubblico conosce molto bene si è raccontata ed ha svelato qualcosa del suo mondo che evidentemente ancora non aveva svelato.
“Ero davvero fuori di testa” ha ammesso la giovane che però non ha mai smesso di essere una persona umile. Una donna piena di passioni, cominciando dal make up e dal colore rosa che certamente ritiene essere il suo preferito: “È il colore di Signorina Nessuno. Ne parlo anche nel libro. Da bambina il rosa mi piaceva tantissimo, poi, mi sono allontanata perché era considerato un “colore da femmine” e non volevo rientrare nello stereotipo. Solo crescendo ho deciso che non mi interessava. È un colore che mi piace e mi fa sentire bene, perché dovrei rinunciarci?”.
Ad ogni modo, oggi sono tante le cose della sua vita che sono cambiate e tra queste anche quelle che hanno a che fare con il makeup: il suo nuovo progetto infatti riguarda proprio questo settore. Ma di cosa si tratta?
Insomma davvero una donna combattiva è Giorgia Soleri che dopo avere affrontato con non poca difficoltà la sua esperienza a Pechino Express, torna al centro dell’attenzione per un nuovo progetto che ha a che fare con il mondo del make up.
E’ stata lei infatti ad avere creato la Neonude Collection, ovvero la collezione di trucchi per Mulac che farà parte della nuova linea di brand per l’estate 2023: tre blush per labbra e guance, tre nuove tonalità del rossetto bestseller del brand e una palette con otto ombretti. Nuance e texture per mettersi a nudo, sentendosi se stessi in ogni caso.
“Il nuovo nudo, per me, è fatto di semplicità, ma anche essere extra, per alcuni, è una forma di nude. E io sono una di quelle persone, in caso non fosse evidente” queste sono le parole che lei stessa ha detto in proposito del nuovo progetto e ancora: “Il concetto di nude è molto legato alla pelle e all’etnia. Noi spesso diciamo la parola “nude” o “color carne” per intendere una nuance che si fonde solo con la pelle caucasica. Questo dovrebbe farci capire di quanto razzismo intrinseco è impregnata la nostra società e, soprattutto, il mondo del beauty. Per questo, quando ho dovuto scegliere il nome della collezione con Mulac, ho scelto Neonude”.
Insomma davvero un nuovo modo di esprimersi anche attraverso il modo di truccarsi, un valore che per lei è importante e che può aiutare tutte le persone anche a sentirsi bene con loro stesse.
“Mi ci è voluto moltissimo tempo ad accettare il mio viso struccato. Per anni, ho vissuto il trucco come un obbligo, una costrizione. Mia madre mi ha raccontato che, quando mi veniva a prendere all’asilo, le chiedevo perché non era bella come le altre mamme. Lei si truccava pochissimo, persino al suo matrimonio si è messa solo un velo di mascara”.
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