Ha fatto molto discutere l’addio al Giro d’Italia di Remco Evenepoel, a causa di un tampone positivo al Covid. C’è chi si chiede perché sia ancora necessario terminare anzitempo una corsa anche senza sintomi…
Remco Evenopoel lascia il Giro d’Italia. Il fulmine a ciel sereno arriva subito dopo la vittoria nella crono Savignano sul Rubicone-Cesena in cui il belga aveva riconquistato la maglia rosa, battendo di un solo secondo Geraint Thomas.
In serata, però, ecco la notizia che ha scosso tutta l’organizzazione del Giro e ovviamente gli appassionati che non vedevano l’ora di godersi la sfida tra Evenepoel, Roglic e i due britannici della Ineos. Remco lascia il Giro, così come aveva fatto poche ore prima Pippo Ganna, sempre causa covid. Ma come funzionano i regolamenti e le procedure in caso di positività di un corridore? Chi è che decide di fermare l’atleta? L’UCI o l’organizzazione della corsa (in questo caso del Giro) o direttamente le squadre con cui i ciclisti sono sotto contratto? A spiegarlo è Gaetano Daniele, medico della Trek-Segafredo: “ll protocollo antiCovid elaborato dall’Uci nel 2020 non è più in vigore. Quello che prevedeva una serie di obblighi per corridori, squadre e organizzatori è stato cancellato a inizio del 2023, prima che iniziassero le gare. Non siamo tenuti a fare alcun controllo preventivo prima di arrivare alle corse. Non c’è un protocollo delle squadre, ci si muove secondo alcune indicazioni di noi medici”, spiega in un’intervista alla Gazzetta dello Sport.
Sono dunque le squadre, in base al resoconto dei propri medici, a decidere: “Ogni team si muove in maniera autonoma secondo delle regole proprie. Noi medici ci siamo confrontati più volte, e queste sono regole più o meno valide per tutti. Noi ci muoviamo soltanto in caso di sintomi: se il corridore ha il raffreddore, il naso arrossato o che gocciola, il mal di gola. La decisione finale è sempre del medico, si parla sempre di una persona malata. E sono convinto che i corridori continuano a passarsi questi virus o il Covid in gruppo”.
Su Remco si sbilancia: “Evidentemente Evenepoel non stava bene. Io immagino che, se l’hanno mandato a casa, era così. Dopo la crono sembrava un nonno in viso. Lui è sempre brillantissimo in faccia,, quando arriva sembra che non abbia corso. Ieri invece era estremamente sofferente, ne ho viste più d’una di foto e quel viso lì fa pensare che non stia bene. Quel volto è un segnale”.
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