Che cosa accade al nostro cervello quando soffriamo il caldo? In base a uno studio fatto non sembra ci siano buone notizie.
Soffrire il caldo è una brutta sensazione, perché ci impedisce di compiere diverse azioni quotidiane. Non riusciamo a ragionare in maniera corretta, e in alcuni casi dobbiamo subito rinfrescarci per evitare di stare male. Sappiamo di sicuro che un ingente caldo non fa bene alla salute, ma a quanto pare potrebbe essere nocivo persino per il nostro cervello. Le possibilità che subisca dei danni, infatti, non sono poche.
A confermarlo è uno studio della Scuola di Salute Pubblica T.H. Chan condotto dall’Università di Harvard, che ha pubblicato su PLOS Medicina tutte le analisi fatte. Lo scopo è quello di valutare quali rischi corrono i giovani se sottoposti a delle forti ondate di calore. Per farlo hanno preso in considerazione due gruppi di studenti. Uno alloggiava in un dormitorio con l’aria condizionata, mentre il secondo in un altro dormitorio che aveva soltanto delle finestre.
Le ondate di calore causano danni al cervello? Questo studio lo confermerebbe: fa paura
Il test è durato per 12 giorni consecutivi, e come abbiamo detto aveva l’obiettivo di studiare le funzioni cognitive dei giovani quando erano sottoposte alle ondate di calore. L’esame era costituito da 5 giorni di temperatura compatibili (20,4° C), 5 giorni di ondata di calore (33,4° C) e due giorni di temperature in diminuzione (28,1° C). Al risveglio i ragazzi dovevano completare alcuni test sul cellulare, basati sulla distinzione dei colori e sulla matematica. Che risultati hanno ottenuto gli esperti?
Il gruppo di studenti con l’aria condizionata ha dimostrato di essere veloce e preciso a rispondere, quindi gli errori sono stati minimi. Al contrario degli studenti senza aria condizionata, che hanno avuto una chiara difficoltà nel superare i test. Hanno registrato punteggi inferiori, mettendoci molto più tempo rispetto a quello richiesto. La loro memoria di lavoro e i parametri cognitivi, in sintesi, erano diminuiti.
I ricercatori attribuiscono la causa di queste situazioni ai fattori ambientali e a quelli fisiologici. I continui rumori dovuti alle finestre aperte, come anche la bassa qualità del sonno e l’ondata di calore, sono dei fattori negativi. Il cervello degli studenti non è riuscito ad adattarsi alla situazione. Per questo motivo si teme sempre di più per il riscaldamento globale, dove le persone più fragili potrebbero essere messe a rischio.