Google è pronta a contrastare lo strapotere di Chat GPT nel settore delle intelligenze artificiali applicate ai chatbot
Google ha intenzione di competere attivamente nell’ambito delle AI (Intelligenze artificiali) e, per farlo, sfrutterà l’immensa mole di dati disponibile nei propri server e nel cloud Google.
Difatti, negli ultimi giorni, la norma sulla privacy ha subito una lieve modifica: è stato ufficialmente citato il nuovo chat bot Bard, per notificare agli utenti che anche questo apprenderà informazioni dai dati disponibili online.
Possiamo dirlo, negli ultimi mesi, Chat GPT ha sostanzialmente rivoluzionato il mondo e ora Google e le altre Big Tech sono costrette a rincorrere il chat bot rilasciato, da un giorno all’altro, dall’azienda Open AI. La realtà è che Google era impegnata nello sviluppo di un chat bot, con possibilità simili, se non superiori a quelle di Chat GPT, da svariati anni, tuttavia, la velocità di rilascio di Chat GPT, ha senza dubbio causato un terremoto ai piani alti dell’azienda californiana. In ogni caso, Bard è in arrivo, e le informative sulla privacy aggiornate a Luglio, ne hanno dato nuovamente prova.
Fino al 30 Giugno, infatti, nella sezione “Fonti accessibili pubblicamente” era presente il seguente messaggio: “Ad esempio, potremmo raccogliere informazioni pubblicamente disponibili online o da altre fonti pubbliche per contribuire all’addestramento dei modelli linguistici di Google e alla creazione di funzionalità quali Google Traduttore. Oppure, se le informazioni della tua attività vengono visualizzate su un sito web, potremmo indicizzarle e visualizzarle sui servizi Google”. Che ha poi subito una lieve ma significativa modifica nella notte tra il 30 Giugno e il primo Luglio: “Ad esempio, potremmo raccogliere informazioni pubblicamente disponibili online o da altre fonti pubbliche per contribuire all’addestramento dei modelli di AI di Google e alla creazione di prodotti e funzionalità quali Google Traduttore, Bard e funzionalità AI Cloud. Oppure, se le informazioni della tua attività vengono visualizzate su un sito web, potremmo indicizzarle e visualizzarle sui servizi Google”.
Come facilmente visibile, adesso compare anche Bard tra i prodotti in grado di assimilare informazioni dalle fonti pubbliche. Se si considera la mastodontica quantità di informazioni accumulate da Google negli ultimi anni, ecco che Bard promette di avere le potenzialità per divenire il nuovo punto di riferimento all’interno del mercato delle intelligenze artificiali disponibili al grande pubblico.
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