Luciano Spalletti e il Napoli, una storia che è ormai ai titoli di coda. Nonostante la vittoria del terzo Scudetto nella storia del club, l’allenatore sembra ormai deciso a lasciare la panchina. E i precedenti sono illustri…
Spalletti è pronto a dire addio, un addio che va solo ufficializzato e certificato, come ha fatto intendere il tecnico toscano nel post Napoli-Inter.
Le parole di Spalletti hanno un chiaro profumo di saluto: “ll discorso ormai è definito, non è che si cambia idea tutti i giorni. È un discorso che viene da lontano. Stando dentro al lavoro dal mattino alla sera, uno matura delle robe perché c’è da esibire questo spettacolo tutte le volte. Se non sei convinto di dargli tutto quello che merita a questa piazza, è giusto fare dei ragionamenti. Si fanno dei ragionamenti e si arriva a una conclusione e poi si va dritta. Non è che ci sia piovuta addosso”. Spalletti lascerà Napoli, ma non è certo il primo allenatore che decide di lasciare da vincitore. Il caso più eclatante probabilmente fu quello di José Mourinho che scelse di separarsi dall’Inter, dando l’addio proprio nella notte di Madrid, a Champions appena conquistata. Lo Special si infilò in una macchina nera, pronto a lasciare lo stadio, poi vide Materazzi in lacrime, si fermò e i due rimasero abbracciati per un paio di minuti, José stava abbracciando già il suo passato.
Gli addii che seguono una vittoria: Spalletti non è il primo
Del resto, Mou è specialista in addii appena sente d’aver fatto il massimo in una piazza: stessa cosa accadde col Porto, quando in due anni infilò Coppa Uefa e Champions. Tanti saluti e aereo direzione Londra per allenare il Chelsea. Chissà che Mourinho non decida di fare lo stesso con la Roma se dovesse vincere l’Europa League a Budapest. Ma anche Fabio Capello vinse e lasciò e sempre al Real Madrid: prima nel 1997, quando a Liga appena conquistata, decise di tornare al Milan. Poi nel 2007, quando diede l’addio ai Blancos, appena tornati campioni di Spagna, per andare ad allenare l’Inghilterra.
Altro caso che fece scalpore e clamore fu quello di Marcello Lippi che il 12 luglio 2006, a 72 ore dalla vittoria del Mondiale in Germania, scelse di lasciare la guida della Nazionale. Lippi tornerà poi in Nazionale dopo l’Europeo del 2008, senza replicare i grandi risultati della sua prima avventura e concludendo la sua storia con gli Azzurri nella fallimentare spedizione in Sudafrica.