Secondo recenti studi, la calotta glaciale della Groenlandia sembra aver raggiunto il suo picco massimo di scioglimento senza alcuna via di ritorno
Il ghiaccio della Groenlandia si sta sciogliendo dal basso verso l’alto, molto più velocemente di quanto si pensasse, a causa di enormi quantità di acqua di disgelo che gocciola dalla superficie.
Uno studio dell’università di Cambridge rivede le stime della fusione dei ghiacci in negativo. Il tasso di scioglimento della calotta glaciale nel suo strato più profondo, sostengono i ricercatori, è paragonabile a quello provocato dal sole in superficie.
Non sappiamo se la responsabilità sia del riscaldamento globale, ma oramai è innegabile che in Groenlandia il ghiaccio si sta sciogliendo cento volte più rapidamente di quanto stimato in precedenza: lo indica lo studio dell’Università britannica di Cambridge pubblicato sui Proceedings of the National Academy of Sciences, che corregge le previsioni fatte finora. Le stime non avrebbero dato la giusta importanza alle acque di scioglimento superficiali, che contribuiscono in modo significativo allo scioglimento dei ghiacci. Se il ghiaccio della Groenlandia si sciogliesse totalmente il livello globale del mare aumenterebbe di 7 metri e sarebbe, ovviamente, un disastro che comporterebbe molto probabilmente la fine del pianeta così come lo intendiamo oggi per le mutazioni sia fisiche sia climatiche che ne potrebbero scaturire.
Il ghiaccio della Groenlandia è già il più grande singolo contribuente al mondo dell’innalzamento del livello del mare, ecco perchè gli scienziati hanno esaminato 40 anni di dati satellitari mensili provenienti da oltre 200 grandi ghiacciai che si stanno drenando nell’oceano attraverso la Groenlandia. “Quello che abbiamo scoperto è che il ghiaccio che si sta scaricando nell’oceano sta superando di gran lunga la neve che si sta accumulando sulla superficie della calotta glaciale“, ha detto Michalea King, autrice principale dello studio. Lo scioglimento completo della calotta glaciale della Groenlandia potrebbe aumentare il livello del mare di 7 metri entro l’anno 3000. Se ciò accadesse, l’oceano inghiottirebbe le città costiere di tutto il mondo. In più il disgelo porta anche un’altra conseguenza. Durante i mesi più caldi, l’acqua di disgelo si raccoglie nei laghi e nei corsi d’acqua sulla superficie della calotta glaciale. Parte di quest’acqua scorre sul fondo della calotta glaciale, cadendo attraverso le crepe e le grandi fratture che si formano nel ghiaccio con il movimento e la pressione. L’acqua di fusione contribuisce a un ulteriore scioglimento sul fondo della calotta glaciale e funge anche da lubrificante che promuove un flusso più rapido e aumenta la quantità di ghiaccio che viene scaricata nell’oceano.
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