“Ha avuto un altro figlio” le scuse dell’ospedale in cui ha perso una figlia

Muore a soli 4 anni una bambina per una diagnosi sbagliata, ma l’ospedale si lascia andare ad una scusa davvero scioccante.

Aveva solo quattro anni la bambina deceduta per una diagnosi errata effettuata dai medici dell’ospedale e oggi, nonostante il passare del tempo, la sua famiglia non si è ancora rassegnata e prosegue la sua dolorosa battaglia legale per avere giustizia.

Bambina morta a 4 anni
Bambina morta a 4 anni, Notizie.top

Il tutto è accaduto all’interno dell’Ospedale Sant’Orsola di Bologna, lo stesso che adesso con il supporto dei suoi legali sta cercando di ridurre al minimo il risarcimento che deve essere riconosciuto alla famiglia come parte lesa, la stessa famiglia che nel frattempo ha avuto un altro figlio.

Era il 21 ottobre 2020 quando la bambina perse la vita a causa di un’occlusione intestinale. La piccola stava malissimo, così la sua famiglia aveva deciso di portarla al pronto soccorso pediatrico del Sant’Orsola per aiutarla a stare meglio. Nessuno si sarebbe aspettato un esito tanto tragico. Quella che i medici avevano diagnosticato come una gastroenterite era in realtà un’occlusione intestinale, condizione assai più grave che aveva poi portato al decesso della minore.

Bambina morta a 4 anni per diagnosi sbagliata, il dolore della madre

Molti anni dopo sono stati condannati per quanto successo un pediatra, un radiologo e un chirurgo dell’ospedale, le stesse persone che adesso devono pagare un risarcimento.

Donna partorisce Notizie.top

“Dicono che io starei bene perché ho avuto un altro figlio, quindi il mio dolore e il mio risarcimento deve essere contenuto. Quando è arrivato quest’atto dai legali del Sant’Orsola i miei avvocati civilisti Pierpaolo Mazzoli e Marco Ferrari mi hanno chiamata e mi hanno detto di leggerlo con calma, sapevano che mi avrebbe fatto male. Sono profondamente ferita” sono queste le parole della mamma nella sua intervista al Corriere della Sera e ancora: “Strumentalizzare un minore, perché questo stanno facendo, usare un bambino di un anno, per dire che non devo aver sofferto più di tanto è gravemente irrispettoso nei confronti miei, della mia bambina e del suo fratellino”.

Ovviamente la nascita di un secondo figlio non può sostituire il grande dolore provato e infatti la donna ha anche rivelato di non avere più una vera vita dopo la morte della figlia: le sue giornate si susseguono tutte uguali, vuote, prive di entusiasmo. La sua unica forza è quella legata alla nascita del suo secondogenito.