Ieri sera alla RFC Arena di Reggio Emilia si è tenuto il tanto atteso, dai fan italiani, ultimo concerto del lunghissimo tour del cantante britannico
Il nuovo fenomeno del rock mondiale, Harry Styles, ha concluso il suo lunghissimo “Love On Tour” proprio in Italia, con l’attesissimo concerto a Campovolo, in provincia di Reggio Emilia. I fan dell’ex membro degli One Direction si erano accampati per giorni interi, sfidando la pioggia battente e il caldo tropicale, pur di aggiudicarsi un posto in prima fila e non mancare a quello che resterà nella storia come un concerto evento.
Il cantante inglese si è presentato al pubblico mettendo in mostra una discreta padronanza con la nostra lingua, a rimarcare il suo legame speciale con il nostro paese, dove tre anni fa ha pure acquistato una casa, in una frazione del comune di Bagnoreggio, in provincia di Viterbo.
L’arena di Campovolo rappresenta moltissimo per la musica italiana, in quello spazio, una volta aperto a tutti poi trasformato in un vero e proprio stadio, si sono svolti i raduni oceanici per artisti come Vasco Rossi e Ligabue, da anni oramai protagonisti assoluti della musica italiana. Ecco perchè il 103mila spettatori, che hanno riempito la RFC Arena per un cantante inglese salito alla ribalta musicale come solista da soli sei anni, rappresentano la consacrazione definitiva di una rockstar. E’ stata una vera festa, che ha messo la parola fine alla lunghissima tournée del cantante britannico, dopo quasi due anni in giro per il mondo. Nel corso della serata, Harry ha proposto non solo i suoi più grandi successi, ma anche i brani del suo ultimo album, Harry’s House, rilasciato nel maggio del 2022. Oltre 150 date e 417,5 milioni di dollari incassati negli ultimi tre anni in giro per il mondo facendo ballare e cantare oltre 3 milioni di fan. “Gli ultimi due anni della mia vita sono stati un regalo meraviglioso. È veramente speciale concludere il mio tour qui, in questo paese, che ha un posto speciale nel mio cuore. Sono così felice di essere qui stasera. Vi daremo il 100%, poi sarà il momento di riposarci, almeno per me. Sono molto stanco, ma felice. Voglio che vi divertiate il più possibile, come se fosse l’ultima volta”, le parole di Harry Styles rivolgendosi in un perfetto italiano alla folla adorante sotto il palco.
Un predestinato del rock
Un cantante che ha sempre prestato la massima attenzione a particolari temi sociali e non manca mai di sottolinearli a ogni concerto dove si presenta sempre con look all’apparenza stravaganti, ma che invece sono frutto di una collaborazione intensa con la maison Gucci. Per l’ultima tappa del suo giro del mondo ha sfoggiato un completo con pantaloni svasati e gilet indossato a pelle, senza nulla sotto, completamente ricoperto di paillettes dorate perfettamente in linea con il suo spirito libero, cambiando le regole della moda e lanciando look diventati immediatamente dei trend seguitissimi. Nessuno probabilmente credeva che lo straordinario successo ottenuto insieme agli One Direction potesse essere più che raddoppiato intraprendendo a sorpresa nel 2017 la carriera da solista. “È il nuovo me, si vede che ha una marcia in più”, si sbilanciò nel 2017 Robbie Williams, uno che di successo duraturo oltre le boy band ne sa qualcosa, un’investitura in piena regola.
Il repertorio proposto da Styles nell’ultimo concerto ha assolutamente soddisfatto le migliaia di fan presenti, ha messo in fila tutti quei successi che, dall’esordio da solista di sei anni fa all’ultimo album Harry’s house, gli hanno permesso di scalare le classifiche globali, come Daydreaming, Golden, Adore You, Keep Driving, Grapejuice e, manco a dirlo, Watermelon Sugar. Fino ai bis finali che hanno definitivamente rotto gli argini dell’entusiasmo dilagante con Sign of the Times e gli immancabili fuochi d’artificio, As It Was e una versione di Meedicine che rimarrà a lungo nei cuori di era presente. Un successo travolgente per un concerto emozionante, trascinante, con un’energia rara oramai da trovare nei live. Grazie anche a una band affiatatissima con l’inseparabile Yaffra al piano, Sarah Jones alla batteria e ai cori, Pauli Lovejoy alle percussioni, Ny Oh e Mitchell Rowland alle chitarre, Elin Sandberg al basso, più una sezione fiati come non si vedeva da anni. Harry Styles è arrivato lontanissimo e non si fermerà certo qui.
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