Hugh Hefner sordo per il viagra: la confessione della vedova

Hugh Hefner è diventato sordo a causa del troppo utilizzo del viagra? Ad averlo confessato è stata proprio la vedova.

Non ha certamente bisogno di presentazioni Hugh Hefner, il famoso fondatore di una delle riviste maschili più famose di tutti i tempi che è morto nel corso del 2017 quando aveva 91 anni.

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Il motivo però per cui finisce al centro dell’attenzione proprio in queste ore ha a che fare con una confessione arrivata da parte della vedova Crystal Hefner che ha appunto parlato del grande abuso che il marito ha sempre fatto del viagra, particolare che con il tempo lo ha portato alla perdita dell’udito da un orecchio come conseguenza.

“È stato imbarazzante. Non so quanta gente fosse nella nostra camera da letto la volta che ce n’è stata di più, ma era tanta. Davvero pessimo. Della serie, ‘Oh, ora è il tuo turno’. Nessuno voleva davvero essere lì, ma penso che nella sua mente Hef pensasse ancora di avere circa 40 anni e quelle notti, le persone, la villa, hanno consolidato quell’idea […] Hef diceva sempre che avrebbe preferito essere sordo e poter comunque avere rapporti intimi” queste le parole riportate dalla vedova nel suo libro. Ma andiamo con ordine.

Hugh Hefner sordo per colpa del viagra: la confessione della vedova

Insomma pare proprio che il continuo utilizzo del viagra, alla fine abbia portato a delle conseguenze di non poco conto che però stando sempre al racconto della vedova, non hanno mai davvero preoccupato il diretto interessato.

La star 37enne che è convolata a nozze nel 2012, in passato aveva dichiarato di non riconoscersi più nelle foto del periodo trascorso nell’ex residenza di Hefner, dove lui ospitava le sue famigerate feste: “Sono stata in quella bolla per un decennio. Non ero una delle tre fidanzate nello show. Eravamo sposati; sono stata lì con Hugh fino alla sua morte. Guardo le foto di quando ero nella villa, e mi sembra di indossare un costume” e ancora: “Ho mantenuto quella promessa negli ultimi cinque anni. Dopo aver attraversato molte terapie, ho capito che dovevo essere onesta riguardo il tempo trascorso lì. Il libro parla della guarigione da un ambiente tossico”.

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