Negli ultimi mesi sempre più nazioni hanno deciso di vietare alla popolazione, senza distinzione di età, l’utilizzo di uno dei social più popolari
I legislatori di Stati Uniti, Europa e Canada hanno intensificato gli sforzi per limitare l’accesso a TikTok, la popolarissima app di video in formato breve di proprietà della società cinese ByteDance, citando minacce alla sicurezza nazionale per via dei dati personali degli utenti che potrebbero cadere in possesso del governo cinese.
TikTok, conosciuto anche come Douyin in Cina è una piattaforma di video sharing cinese lanciato il 20 settembre 2016, inizialmente con il nome musical.ly. Attraverso l’app, gli utenti possono creare brevi clip di durata variabile (dai 15 ai 600 secondi) ed eventualmente modificare la velocità di riproduzione, aggiungere filtri, effetti particolari e suoni ai loro video.
Il primo era stato il governatore del Montana, il repubblicano Greg Gianforte, a firmare una legge che vietava l’uso dell’applicazione cinese TikTok. Il Montana era diventato così il primo Stato americano a limitare la popolare piattaforma social. Ma poi è stato un susseguirsi di divieti, non solo in altri stati americani, ma anche in altre nazioni. “Proteggere i dati privati e le informazioni personali dei cittadini del Montana dalla possibilità che siano raccolti dal Partito Comunista Cinese”, questa la motivazione per cui il governatore americano aveva firmato l’atto. Il Governo Federale aveva già vietato il download dell’app sui telefoni dei dipendenti statali. A far scalpore infatti era stato il caso di due giornalisti americani spiati da dipendenti di TikTok attraverso l’applicazione. Un caso ammesso dalla stessa ByteDance che però, per il caso del Montana, ha annunciato una battaglia legale, denunciando una presunta violazione del Primo Emendamento, quello che protegge la libertà di espressione, considerato tra i più importanti principi della Costituzione americana.
Ora però è arrivato anche l’annuncio della stessa Casa Bianca che ha comunicato alle agenzie federali che avevano 30 giorni di tempo per eliminare l’app dai dispositivi governativi. Anche il Canada e l’Unione Europea hanno recentemente vietato l’app dai dispositivi ufficiali e a cascata sono arrivati gli annunci di altre nazioni. La scelta di vietare il download di TikTok a dipendenti pubblici, per ragioni di sicurezza e privacy, è stata presa da molti altri Paesi, tra cui Belgio, Australia, Olanda. Il caso più eclatante, almeno per dimensione della popolazione impattata, è quello dell’India, che nel 2020 aveva già vietato Tik Tok, insieme a decine di altre app distribuite da società cinesi, tra cui We Chat. I contenuti dell’app di ByteDance sono controllati direttamente dallo Stato Cinese, che promuove la possibilità di condividere video educativi, come esperimenti scientifici o partite di scacchi, o video personali, come feste di compleanno, animali domestici e così via. TikTok non è vietato, ma è controllato nei processi e nei contenuti. In Italia, per il momento, non si parla di alcun divieto, ma il download dell’applicazione è vietato a dipendenti di molte società tecnologiche e ai membri e dipendenti delle maggiori istituzioni europee. L’app, però, continua a crescere, con oltre 18 milioni di utenti, con una crescita del 7% rispetto al 2022.
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