09Clamorose rivelazioni che arrivano direttamente da Lorenzo Cilembrini, anche se da tutti viene conosciuto come “Il Cile”
Il cantante ha raccontato, ai suoi fan, il dramma che sta vivendo. In particolar modo con un problema di cui non riesce assolutamente a farne a meno. Anzi, ha precisato che non la smette probabilmente potrebbe anche morire.
Il cantautore si è fatto apprezzare dal pubblico per alcune sue canzoni come: “Cemento armato“, “Maria Salvador” (insieme a J-Ax) e “Tonight Mon Amour” con Katia Ricciarelli e non solo.
Il Cile ed il suo dramma con l’alcol. A tal punto che se non la smette di bere potrebbe morire. Dichiarazioni che arrivano direttamente dallo stesso cantante sui social network. Il 41enne ha voluto sfogarsi con un lungo post. Tanto è vero che non si sono fatti attendere messaggi di incoraggiamento da parte di altri suoi colleghi come Emma Marrone, Fedez, Syria e molti altri ancora.
Successivamente ha pubblicato un filmato in cui ha voluto ringraziare tutti coloro che gli stanno vicino in questo momento. “La mia condizione è dipesa solo da me. Sono contro il proibizionismo ma i ragazzi vanno educati alle sostanze che esistono. Se ci fosse un organismo scolastico che affrontasse la cosa, tante situazioni non dico che si risolverebbero ma verrebbero alleggerite“.
All’aretino è stata diagnosticata una pancreatite acuta. Tanto è vero che la sua dipendenza dall’alcol gli è quasi costata la vita. Due anni fa il ricovero. Quasi due settimane fa i medici gli hanno detto che non dovrà più toccare l’alcol a vita “se non voglio morire“. Poi due scatti pubblicati: un quadro che rappresenta un cimitero e una bara piena di bottiglie di alcol e una sua foto in ospedale, dov’è stato ricoverato nel 2021.
“La prima volta che bevvi avevo quindici anni, mi ricordo bene: notte di ferragosto sulla spiaggia del mare adriatico di Torrette di Fano e mezzo litro di “limoncé” caldo che vomitai dopo pochi minuti, il giorno dopo promisi a me stesso che non avrei più bevuto.
Non è andata esattamente così. Io credo che il motivo primario del mio alcolismo sia la timidezza mista all’insicurezza: ho sempre usato gli alcolici per abbattere quella barriera di incapacità comunicativa e terrore del giudizio altrui che mi porto dentro dall’adolescenza.
Poi la svolta: “Due anni fa, in estate, ero a Garda con una ragazza che ha alimentato a dismisura il mio lato autodistrutti. Poi a Gardaland, da quanto avevamo bevuto, ci addormentammo durante le torri gemelle (vi giuro è vero), tornati in hotel continuammo mentre lei sì limitò, dopo cena finimmo in un bar dove il proprietario mi propose la sfida di bere un beverone gigante con praticamente una bottiglia di Jeagermaister dentro. Mi ricordo di essermi risvegliato in ospedale, mentre tentavo di strapparmi il catetere con la dottoressa che intimava la ragazza alimentatrice della mia autodistruzione di bloccarmi, se avesse voluto ancora avere una vita sessuale con me.
Il referto fu: “pancreatite acuta”. Sabato 31 agosto 2023, mi è stato detto che (se non voglio morire e sebbene le mie canzoni spesso non ispirino euforia vorrei ancora scriverne un po’) non dovrò più toccare alcool a vita. Ed anche se può sembrare stupido è surreale, quando il dottore mi spiegava tecnicamente di pancreas e cronicità, usando tutti termini che mi rimandavano al mondo ospedaliero, io mi sentivo liberato da un peso enorme”.
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