La via dorata del successo nel mondo dello sport può essere lastricata di problemi se non si riescono a gestire bene i guadagni e il post carriera
Guadagnare tanto e in pochi anni in una carriera da atleta professionista non significa che, dopo il ritiro dalle competizioni, si possa vivere nel lusso per il resto della vita. Anzi, gestire il successo nello sport è fondamentale per non perdere la testa e, tra investimenti sbagliati e soldi sperperati in altro modo, il post carriera potrebbe diventare addirittura letale.
Gli atleti sono idolatrati dalle folle, esempi per milioni di persone, così una loro eventuale caduta fa ancora più rumore. Non saper gestire un immenso talento risulta ancora più difficile da digerire per chi è “benedetto” da quelle qualità che madre natura gli ha donato.
La cronaca in questi ultimi anni ci ha fornito più di un esempio, ma ci sono studi interi che hanno purtroppo certificato quanto le superstar dello sport possano essere devastanti in campo quanto disastrose nell’amministrazione dei propri beni. E alcune cadute sono state talmente fragorose da finire addirittura con il carcere fino alla morte del campione “sfortunato”. Da Mike Tyson a Bjorn Borg, da Paul Gascoigne a O.J Simpson e poi Boris Becker, Marion Jones fino ai casi più eclatanti di George Best e Diego Armando Maradona. Calciatori, tennisti, pugili, cestisti, non c’è categoria sportiva che non abbia avuto dei campionissimi alle prese con i demoni della fama e della notorietà. Sperperare i guadagni di una carriera, a volte per colpa di investimenti sbagliati o cadere nel tunnel di alcol e droga, sono le situazioni classiche per rovinare un’immagine costruita con sudore e talento, risalire poi dal tunnel buio risulta molto più difficile e non tutti ci sono riusciti.
“Non morite come me”. E’ la citazione che ha voluto lasciare ai suoi fan George Best sul punto di morte. Il più grande calciatore irlandese di sempre, leggenda assoluta del Manchester United, ha avuto tutto dalla pur breve vita: fama, qualità e denaro. Ma gli mancava la testa giusta per gestire tutta quella fortuna. Eroe della Coppa del Mondo del 1986 per l’Argentina, è sempre stato anche un uomo di eccessi e un grande amante delle feste e della vita notturna. Diego Armando Maradona è la fotografia perfetta del genio e della sregolatezza. Il più forte calciatore di tutti i tempi che ha dovuto dichiarare bancarotta pochi anni dopo aver appeso gli scarpini al chiodo, per una carriera che senza la droga poteva portare a un successo ancora più grande.
O. J. Simpson è stato il primo personaggio mediatico dello sport a livello mondiale e uno dei più grandi giocatori della NFL. Il suo patrimonio netto stimato era di 11 milioni di dollari quando fu processato per l’omicidio della sua ex moglie, Nicole Brown, e del suo compagno, Ron Goldman. 33.5 milioni di dollari è costata la parcella allo studio di avvocati che lo ha fatto assolvere. Una leggenda vivente del tennis come Boris Becker, tre volte vincitore di Wimbledon prima di diventare numero uno al mondo. Nonostante abbia accumulato una fortuna di 126 milioni di dollari, ha presentato istanza di fallimento nel 2017, con un debito a molti zeri nei confronti di Arbuthnot Latham & Co, che lo ha costretto anche a un periodo di carcere.
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