Il Vaticano non ha dubbi, sarebbe davvero utile procedere verso una disintossicazione digitale: ma in cosa consiste?
Parliamoci chiaro, al giorno d’oggi si è sempre di più dipendenti dai cellulari e dal digitale e su questo non ci sono davvero dubbi e questo tipo di sovraccarico può essere combattuto con una disintossicazione digitale.
Ad avere sottolineato questo particolare è stato un documento dal titolo Verso una piena presenza presentato proprio dal Dicastero vaticano per la comunicazione, che appunto, cosi come riporta Agi.it cerca di aprire una vera riflessione su quello che è il rapporto tra persone e social media.
Si tratta certamente di un argomento che nessuno può smettere di prendere in considerazione e che senza nemmeno rendersene conto, può diventare un vero e proprio problema sociale.
“Nella nostra condizione di sempre connessi, siamo esposti alla tentazione di postare all’istante, poiché siamo fisiologicamente assuefatti alla sollecitazione digitale, desiderando sempre più contenuti in uno scrolling infinito e frustrati da qualsiasi mancanza di aggiornamenti. Una sfida cognitiva importante della cultura digitale è la perdita della nostra capacità di pensare in modo profondo e mirato” questo si legge nel comunicato che arriva proprio dal Vaticano in merito al discorso e ancora: “Scrutiamo la superficie e restiamo in acque poco profonde, piuttosto che ponderare le cose in profondità. Con questo sovraccarico di stimoli e di dati che riceviamo, il silenzio è un bene prezioso, perché assicura lo spazio per la concentrazione e il discernimento. La spinta a cercare il silenzio nella cultura digitale accresce l’importanza della concentrazione e dell’ascolto. Negli ambienti educativi o lavorativi, così come nelle famiglie e nelle comunità, cresce l’esigenza di staccarsi dai dispositivi digitali”.
Insomma quello di cui si parla in un certo senso pare essere un vero e proprio allarme che colpisce tutte le persone e che senza rendersene conto potrebbe condizionare la nostra vita, più di quanto già non lo faccia.
“Il silenzio in questo caso può essere paragonato a una ‘disintossicazione digitale’, che non è semplicemente un’astinenza, ma piuttosto un modo per entrare più profondamente in contatto con Dio e con gli altri” questa è stata infine la conclusione arrivata sempre dalla nota ufficiale del Vaticano, ma chissà se queste parole avranno il risultato sperato.
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