In pensione prima dei 20 anni di contributi: ecco come fare

In alcuni specifici casi è possibile accedere all’assegno erogato dall’INPS senza aver versato 20 anni di contributi minimi richiesti

Riposare non è affatto una perdita di tempo, bensì una vera e propria necessità. Alle prese con i vari impegni tipici della vita quotidiana, è normale sperare di poter staccare il prima possibile la spina e trascorrere dei momenti all’insegna del relax. Ecco perchè sono tanti i lavoratori che non vedono l’ora di lasciare il mondo del lavoro per accedere al trattamento pensionistico. Ma per farlo bisogna essere in possesso di determinati requisiti anagrafici e contributivi.

Andare in pensione prima del tempo – Notizie.top –

La pensione è la somma di denaro che viene erogata dall’INPS in base a determinati requisiti, primo fra tutti l’anzianità. Il suo valore si basa strettamente sui contributi versati durante la vita lavorativa. Cioè, se si tratta di lavoro dipendente, il datore di lavoro preleva ogni mese una certa somma dallo stipendio lordo per versarla direttamente all’INPS.

Il momento giusto per la pensione

Fino a qualche tempo fa andare in pensione era quasi una specie di lutto, un periodo che si chiudeva, forse il segnale che il tempo era davvero passato e non si era più giovani come prima, ci si sentiva addirittura inutili senza il lavoro. Adesso sembra che la situazione sia un po’ cambiata, sentire parlare del “prossimo” pensionamento è come sentir parlare di una liberazione, di un periodo di agognato riposo e cura di se stessi. Naturalmente non per tutti è così, però sono in molti a chiedersi come fare per andare in pensione anticipata, anche senza aver versato i canonici 20 anni di contribuzione. Nel caso in cui non si abbiano i 20 anni minimi di contribuzione previsti dalla pensione di vecchiaia, compiuti i 67 anni e se si ha un reddito basso, si può far domanda di assegno sociale. Poi c’è la pensione anticipata contributiva, ma richiede 20 anni di contribuzione, dal 1 Gennaio 1996, e un assegno pari a 2,8 volte l’assegno sociale.

Senza 20 anni di contributi minimi – Notizie.top –

Lo sconto per determinate categorie

Alcune categorie possono beneficiare di uno sconto: gli invalidi, lavoratori dipendenti e autonomi, con percentuale riconosciuta pari o superiore al 74%, avendo continuato a lavorare dopo il riconoscimento dell’invalidità. Sordomuti e invalidi possono ottenere lo sconto di due mesi di contribuzione figurativa ai fini pensionistici e contributivi per ogni anno lavorato da quando l’invalidità è stata riconosciuta dalla Commissione medico legale incaricata. Il massimo dello sconto è di cinque anni. Un altro sconto è riservato alle donne con figli. Le donne possono ottenere una riduzione di quattro mesi per ogni figlio avuto per un massimo di dodici mesi. Tale agevolazione contributiva è riservata ai contributivi puri, ovvero i soggetti che hanno iniziato a lavorare solo dopo l’entrata in vigore della riforma del sistema contributivo il 31 dicembre 1995. Poi, chi ha iniziato a lavorare prima dei 18 anni può sfruttare un aumento pari al 50% dei contributi per ogni anno lavorato prima dei 18. In questo modo si raggiungeranno prima i requisiti di pensionamento.