L’aumento costante dei prezzi dei carburanti ha spinto il governo a cercare soluzioni per alleviare il carico finanziario sui cittadini e sui settori colpiti
Entro la fine del mese il governo è chiamato a decidere sul rinnovo delle misure per fronteggiare il caro energia, già prorogate a giugno, tra cui il bonus sulle bollette di luce e gas, che interessa gli utenti con Isee fino a 15mila euro o fino a 30mila euro per le famiglie con più di quattro figli e il bonus benzina destinato ai redditi più in difficoltà.
Il cosiddetto bonus benzina, o bonus carburante, è un’agevolazione introdotta dal governo Draghi nel 2022 con il decreto legge 21/2022, come sostegno a fronte della crisi energetica dovuta alla guerra in Ucraina e al caro-benzina e, grazie all’articolo 1 del Decreto Legge n. 5 del 2023, è stato prorogato fino al prossimo 30 settembre.
Non accenna a diminuire un rialzo dei prezzi generalizzato che ha portato a una fiammata dell’inflazione che continua così a erodere gli stipendi dei lavoratori italiani. Mentre, secondo gli esperti, è alle porte un nuovo rialzo del prezzo dell’energia che porterà all’innalzamento delle prossime bollette di luce e gas, non accenna a calare il prezzo dei carburanti, schizzati a livelli incredibili durante il mese di agosto, in concomitanza con le vacanze degli italiani. In questo contesto, il Governo Maloni sta valutando l’introduzione di un bonus benzina, con particolare attenzione alle famiglie a basso reddito e agli autotrasportatori, per alleviare il carico finanziario sui cittadini e sui settori colpiti. Un bonus benzina da 200 euro, deciso dall’ora Governo Draghi, fu introdotto nel 2022 per i lavoratori del settore privato a seguito dell’aumento del prezzo dei carburanti e poi prorogato fino alla fine di settembre.
Ecco perchè l’attuale esecutivo deve stringere i tempi per prendere una decisione che dovrebbe concedere un po’ di respiro alle famiglie dei settori più colpiti. Una delle proposte principali in discussione riguarda l’istituzione di un bonus carburanti mirato alle famiglie con redditi più bassi. Questo incentivo finanziario potrebbe aiutare le famiglie a far fronte ai crescenti costi dei carburanti, alleviando così parte della pressione finanziaria. La soluzione da prendere però è tecnicamente più difficile di quello che si pensi, in particolare, un semplice taglio delle accise, come quello attuato in passato, sarebbe oneroso, con un costo previsto di oltre 10 miliardi di euro all’anno. Di conseguenza, il governo deve prendere decisioni strategiche sulle modalità di implementazione per massimizzare i benefici senza generare un eccessivo carico finanziario. Allo studio c’è una social card per le famiglie a basso reddito di un importo di 150 euro una tantum e un altro intervento ad hoc pensato per gli autotrasportatori.
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