L’Italia si conferma uno dei paesi europei in cui l’inflazione è più alta e i prezzi faticano a ritrovare ritmi di crescita normali
L’Istat nella giornata di oggi ha reso noti i dati dell’inflazione di questi ultimi mesi, in base ai quali l’Unione Nazionale Consumatori ha stilato la classifica delle città più care d’Italia, in termini di aumento del costo della vita. Non c’è da stare purtroppo allegri da Nord a Sud.
Negli ultimi tempi si è tornati a parlare di inflazione. Quando i prezzi crescono, e la tendenza non accenna a rallentare, anzi prosegue, si parla di inflazione: in pratica, se ieri con 10 euro si potevano comprare 10 scatole di pasta, oggi se ne potranno comprare di meno. E chiaramente se gli stipendi non tengono il passo dell’aumento dei prezzi, i lavoratori perdono potere d’acquisto, dunque si impoveriscono, perché quello che potevano permettersi ieri non possono permetterselo più oggi.
Dopo il disastroso periodo della pandemia e delle varie restrizioni imposte per l’intera economia, si è presentato alle nostre povere tasche già ridimensionate il problema energetico. Difficoltà di approvvigionamento, infatti, significa automaticamente un aumento dei prezzi dell’energia, una conseguenza che si è abbattuta sui singoli cittadini, che hanno visto le proprie bollette lievitare, e sulle aziende, i cui costi di produzione sono aumentati, costringendole, per sopravvivere ed evitare la chiusura, ad aumentare i prezzi dei loro prodotti. Ecco perchè l’inflazione è tornata a galoppare nel nostro paese e non accenna a rallentare. Le banche centrali stanno cercando di contenerla, con interventi sul costo del denaro, ma il tema resta caldo così come il suo effetto sulle tasche dei consumatori.
Alle luce dei nuovi dati forniti dall’Istat, oggi L’Unione Nazionale Consumatori ha stilato la classifica delle città italiane dove è aumentato di più il costo della vita e non sono mancate delle sorprese. Con un aumento di 2.145 euro in media a famiglia, Milano è prima in Italia per rincari. Nel capoluogo lombardo infatti, l’inflazione tendenziale è pari al 7,9%, poco sopra la media nazionale del 7,6%, ma tanto è bastata per far lievitare la spesa media delle famiglie milanesi. Medaglia d’argento per Genova, la città che ha il record percentuale dell’inflazione, +9,5%, e un incremento di spesa annuo pari a 2.071 euro a famiglia. Sul gradino più basso del podio si sistema Bolzano che con +7,7% ha una spesa supplementare pari a 2.046 euro annui per una famiglia tipo. Al quarto posto Siena e Grosseto, +8,7% e una stangata di 1.961 euro per entrambe. Seguono Firenze (+8,4%, +1959 euro), Ravenna (+8,1%, +1957 euro), all’ottavo posto Mantova (+7,7%, +1955 euro), poi Varese (+7,4%, +1951 euro). Chiude la top ten Bologna (+7,8%, +1946 euro). Mentre la città più virtuosa d’Italia in termini di spesa aggiuntiva più bassa è ancora una volta Potenza, con l’inflazione più bassa del Paese (+5%) e dove in media si spendono “solo” 987 euro in più all’anno, subito davanti troviamo Catanzaro (+6%, +1.121 euro).
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