Inps, chi perde il Reddito di Cittadinanza ad Agosto?

L’Inps torna sul Reddito di Cittadinanza: chi sono i contribuenti che lo perderanno già dal mese di Agosto? Scopriamolo.

Come è già stato stabilito nei mesi scorsi, la durata massima per l’erogazione del Reddito di Cittadinanza per le famiglie nelle quali non ci sono minori, disabili o over 60 è di sette mesi, quindi a luglio si esaurisce la possibilità di avere la misura.

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Ad averlo sottolineato è stato appunto il sito dell’Inps con tanto di circolare in cui si è anche riferita alle norme presenti nella nuova Legge di Bilancio, ricordando come questa misura scada per tutti verso la fine del 2023, mentre poi per il 2024 saranno in vigore delle nuove regole.

“Anche che i ragazzi tra i 18 e i 29 anni che fanno parte di famiglie con il Reddito di cittadinanza e che non hanno completato i 10 anni di istruzione obbligatoria e hanno quindi lasciato la scuola prima dei 16 anni, non avranno diritto alla quota del reddito di cittadinanza” conferma sempre il sito dell’inps che poi aggiunge: “Il diritto al reddito di cittadinanza, inoltre, decade se si rifiuta la prima offerta congrua di lavoro. La legge di Bilancio 2023 è ulteriormente intervenuta sulla materia stabilendo che la decadenza dal Reddito di cittadinanza interviene dopo il rifiuto della prima offerta di lavoro congrua”.

Inps, come cambia il RdC dal prossimo mese

Come detto prima, il Reddito di Cittadinanza è destinato a decadere dal prossimo mese per una parte dei contribuenti e poi a cominciare dal 2024 per tutti, considerando il fatto che il Governo ha deciso di eliminare questa misura.

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Dal 1° gennaio 2023 al 31 dicembre 2023, ai sensi dell’articolo 1, comma 313, della legge n. 197/2022, ricorda l’Inps, la misura del Reddito di cittadinanza è riconosciuta ai beneficiari nel limite massimo di sette mensilità (in precedenza erano 18 mesi, rinnovabili dopo un mese di sospensione). Sono esclusi i nuclei familiari al cui interno vi siano persone con disabilità, minorenni o persone con almeno sessant’anni di età.

In particolare sono escluse le persone in condizione di disabilità media, grave e di non autosufficienza. Per tali soggetti, oltre che per i minorenni e le persone con almeno sessant’anni di età, compresi i percettori di Pensione di cittadinanza, quindi, la durata della prestazione continuerà a essere quella indicata dal decreto 4/2019. In tutti i casi sopra richiamati, tuttavia, l’erogazione della prestazione non potrà proseguire oltre il 31 dicembre 2023. A decorrere dal 1° gennaio 2024, infatti, l’abrogazione degli articoli da 1 a 13 del decreto-legge n. 4/2019, prevista dall’articolo 1, comma 318, della legge di Bilancio 2023, comporterà l’eliminazione della prestazione” questo conferma infine la nota ufficiale dell’Inps.

Una cosa infatti importante da ricordare è che l’istituto ha anche ricordato come l’autorizzazione di spesa per il reddito di cittadinanza verrà ridotta di 958 milioni di euro per l’anno 2023.