Proprio durante la giornata di sperimentazione è arrivato il terremoto di magnitudo 3.7. La scossa è stata avvertita nelle province di Siena, Firenze ed Empoli
Mercoledì 28 giugno era il giorno programmato dalla Protezione civile per la prova generale in caso di grandi emergenze, un “battesimo” avvenuto però incredibilmente con una vera scossa di terremoto di magnitudo 3.7, registrata alle 12.19 a Poggibonsi in provincia di Siena, arrivata soltanto 5 minuti dopo l’inizio del test.
IT-Alert è un sistema nazionale di allarme per emergenze e catastrofi che invia messaggi alla popolazione di una determinata area geografica in caso di pericoli climatici o naturali. IT-Alert è un sistema multicanale che utilizza cell-broadcast, app mobile e servizi web per diffondere i messaggi.
La solita pungente ironia, tutta toscana, ha già ribattezzato il sistema di allarme preventivo rinominandolo il menagramo 3.0 più potente della storia. Il 28 giugno era infatti il giorno del primo test per il nuovo sistema di allarme IT-Alert, programmato dalla Protezione Civile e previsto appunto in Toscana. Alle 12:00 il famoso messaggino di allarme è arrivato su tutti i cellulari in funzione della regione, peccato però che soltanto 4 minuti dopo, alle 12:09, sia arrivata una vera e propria scossa di terremoto di magnitudo 3,7 nei dintorni di Poggibonsi, in provincia di Siena. Scossa avvertita anche nelle province di Siena, Firenze ed Empoli. L’ironia è rimbalzata immediata sui social, veicolo in tempo reale della reazione della gente comune. “Funziona così bene che ha anticipato il terremoto”, si legge in un post. “Ho perso due anni di vita”, scrive un altro. E c’è anche chi azzarda una teoria del complotto, “È la prova che il nuovo ordine mondiale sa tutto in anticipo ed è stato permesso grazie al vaccino, microchip e greenpass”.
IT-Alert è un sistema di allarme pubblico gestito dalla Protezione Civile che, una volta operativo, permetterà di diffondere in maniera tempestiva messaggi di allarme su tutti i cellulari delle persone potenzialmente coinvolte da gravi emergenze o catastrofi imminenti. Il sistema si basa su cell-broadcast, una tecnologia di comunicazione unidirezionale che consente di inviare messaggi di testo a tutti i dispositivi mobili situati in una determinata area geografica, indipendentemente dall’operatore di telefonia mobile utilizzato. È uno strumento che nasce per “favorire una condotta personale di consapevolezza dei rischi e di adozione di misure di prevenzione e salvaguardia”, che chiaramente necessita ancora della giusta sperimentazione per superare alcuni limiti anche tecnici, come quello di non riuscire a raggiungere chi non ha il cellulare operativo in quel momento o di generare falsi allarmi scatenando così momenti di panico immotivati tra la popolazione. I test proseguiranno con un calendario prestabilito in altre regioni italiane.
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