Secondo la nostra compagnia di bandiera, il pilota si era addormentato alla cloche e per dieci minuti non aveva risposto al centro di controllo
Nella notte tra il 29 e il 30 aprile 2022, il volo 609 di Ita Airways partito da New York e diretto a Fiumicino non ha dato segnali al centro radar di Marsiglia per dieci minuti. L’allarme immediato delle autorità transalpine ha attivato le procedure antiterrorismo e fatto decollare due caccia per affiancare l’apparecchio e poco dopo hanno scoperto che i due piloti si erano semplicemente addormentati ai comandi.
La compagnia aerea aveva ritenuto responsabile soltanto uno dei due piloti e lo aveva licenziato per la grave mancanza. Nei voli intercontinentali la regola vuole che a turno i due piloti possono schiacciare un pisolino, mentre l’altro resta vigile ai comandi. Ecco perché era stata presa la drastica decisione soltanto per uno dei due ufficiali.
Una decisione molto dura
Ha fatto molto scalpore l’incredibile episodio avvenuto a fine aprile sopra l’Oceano atlantico quando, su un volo della Ita Airways partito da New York e diretto a Roma Fiumicino, è scattato l’allarme per via della mancata risposta della cabina di pilotaggio a una chiamata della torre di controllo di Marsiglia. Come previsto dalle procedure di emergenza, in questi casi vengono immediatamente allertate le autorità francesi che fanno scattare le misure antiterrorismo. I due caccia che si sono alzati in volo hanno raggiunto l’aereo di linea e subito si sono resi conto che i due piloti si erano addormentati ai comandi. Dopo una piccola inchiesta interna la compagnia italiana ha deciso per il licenziamento del pilota che in quel momento, nell’alternanza prevista dai regolamenti per i comandi sui voli intercontinentali, non aveva retto alla stanchezza. Il comandante si difese sostenendo che c’era stata un’anomalia dei sistemi di bordo che non aveva consentito di segnalare l’interpello da Marsiglia, cosa che fece scattare l’allarme antiterroristico. Anomalia che però non fu rilevata dagli esperti.
Il giudice ha reintegrato il pilota
Ma il giudice del lavoro di Roma ha cancellato la sanzione e disposto il reintegro del pilota, che adesso avrà diritto al suo posto e agli stipendi arretrati, contributi compresi. Secondo quanto riportato dal quotidiano La Repubblica infatti, il comandante sostenne la tesi di un’avaria ai sistemi di comunicazione, e trovò il sostegno dei sindacati sulle pessime condizioni dei piloti, tra turni massacranti e poche risorse. Poi l’impugnazione del licenziamento, con il giudice del lavoro che ha rivenuto un vizio nella procedura, avendo Ita violato l’articolo 7 dello Statuto dei Lavoratori che stabilisce la preventiva contestazione dell’addebito con una lettera scritta come tappa iniziale del processo, e i successivi cinque giorni per la replica del lavoratore. Il pilota infatti è stato licenziato prima dei 5 giorni previsti per permettergli di rispondere e di difendersi. Di fatto il giudice nella sua sentenza, che risale al 21 luglio 2023, ha stabilito che l’intera procedura è da considerarsi illecita, o meglio inesistente. La compagnia ora ha davanti due opzioni: trovare un accordo per chiudere l’intera vicenda oppure avviare da zero tutta la procedura del licenziamento in modo corretto.