Jacobs, la scelta del nuovo coach spacca l’atletica: ecco perché

Sta facendo molto discutere nel mondo dell’atletica, ma non solo, la scelta di Marcell Jacobs di trasferirsi negli Stati Uniti e affidarsi a un controverso allenatore americano…

L’obiettivo di Marcell Jacobs è quello di arrivare a Parigi 2024 al top della condizione, così da poter difendere l’oro conquistato a Tokyo nei 100 metri e anche nella staffetta.

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Jacobs in gara – Notizie.com – © Ansa

Non sarà impresa semplice, questo lo sa bene Jacobs che però vuole provare a tornare sui livelli stratosferici del 2021. Per farlo ha deciso di affidarsi a un allenatore americano, una scelta che ha fatto molto discutere e ha spaccato il mondo dell’atletica italiana. L’azzurro, infatti, dopo l’addio allo storico tecnico Paolo Camossi, ha scelto Rana Reider che ha una storia molto particolare alle spalle. Jacobs ha comunicato la decisione di trasferirsi a Jacksonville, in Florida, dove si allenerà agli ordini di Reider: “Sono felice di annunciare che il mio nuovo allenatore è Rana Reider e che mi allenerò con atleti di livello mondiale come Andre De Grasse, Trayvon Bromell, Abdul Hakim Sani-Brown e Marvin Bracy”. In realtà De Grasse ormai da mesi si allena ad Orlando con John Coghlan. Percorso simile per Marvin Bracy che ha lasciato Reider per affidarsi a Dennis Mitchell che lavora aalla MontVerde Academy. Fughe che non sarebbero dovute ai problemi che Reider ha avuto da qualche anno a questa parte. Problemi con le federazioni di diversi paesi e con la giustizia.

Jacobs, bufera per la scelta del nuovo allenatore

Reider infatti sta scontando un periodo di messa in prova dopo aver avuto una relazione impropria con un’atleta diciottenne. Fattaccio che venne alla luce durante i Mondiali Juniores del 2014 a Eugene. La federazione britannica lo allontanò dal ruolo di coach federale e ora lo considera “persona non gradita” per cui diffida i suoi atleti dall’allenarsi con lui. Stessa cosa per la federazione canadese. Reider inoltre è stato il coach di Blessing Okagbare coinvolta in un caso di doping pesante. La decisione di Jacobs, avallata e finanziata da Fidal e Fiamme Oro, è stata pesantemente contestata da Marcello Tilli: “Lo trovo assurdo. Nessun atleta azzurro emigrato negli Usa ha mai combinato nulla, tanti di quelli che sono venuti da noi dall’estero (da Fiona May ad Andy Diaz) sono invece diventati fuoriclasse grazie a una scuola tecnica di eccellenza assoluta e perché non andare a vedere il curriculum di chi si sceglie?”.

Marcel Jacobs
Marcel Jacobs ha conquistato un oro olimpico a Tokyo 2020: da quel momento è stato frenato dai problemi fisici (Ansa Foto) – Notizie.top

Stefano Mei, presidente della Federazione Atletica Leggera, spiega: “Ammetto la mia ignoranza e ammetto di non aver assunto informazioni dettagliate sul coach prima di parlare con Jacobs. Sono garantista e credo che Marcell abbia considerato gli eventuali problemi e ritenga di poterli gestire. Quando tornerà dalle vacanze gli chiederò se è proprio sicuro della sua scelta”.

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