James Bond, le parole del candidato più quotato

Non è ancora stato comunicato il successore di Daniel Craig e il candidato più probabile, si è finalmente espresso in merito alle voci 

Il silenzio della produzione Broccoli, storica azienda dietro la saga di 007, in merito al casting del successore di Daniel Craig, sta letteralmente uccidendo gli appassionati della saga, e ora, una recente intervista dell’interprete più quotato, ha gettato ulteriori ombre sul futuro della saga.

Aaron Taylor Johnson, dopo mesi di rumors e svariate voci che sembravano dare per certo il suo futuro da agente segreto, l’interprete britannico si è finalmente espresso sulla questione, in una dichiarazione piuttosto ambigua.

Le parole del candidato

Nonostante le pressioni intorno al progetto siano numerose e opprimenti, le dichiarazioni della produzione sono state sporadiche e piuttosto nebulose. La famiglia Broccoli, principali produttori della saga, ci ha tenuto a specificare che il casting ha bisogno di tempo, poiché il nuovo corso di Bond verrà inevitabilmente influenzato dalla scelta dell’attore. Sarà l’attore scelto ad influenzare attivamente la sceneggiatura e non il contrario. E’ proprio per questo che, nell’ottica di un profondo rinnovamento della saga, la scelta appare a dir poco delicata e, per il rischio di alimentare inutili voci, la produzione prosegue nel suo no comment. Dopo mesi, l’attore ha finalmente commentato le opprimenti voci che lo vedevano al centro delle polemiche.

Come da copione, Taylor Johnson ha scelto la strada della diplomazia, affermando che il concentrarsi sul presente, non gli permette di proiettassi in altri progetti, o almeno è quello che ha deciso di affermare, per scongiurare gossip e eventuali disordini mediatici: “Ho passato gli ultimi due anni della mia vita a realizzare Kraven. Quindi al momento voglio godermi tutto il duro lavoro che abbiamo fatto per onorare questo personaggio e portarlo sul grande schermo con un film di cui vado molto fiero. La mia attitudine è di concentrarmi esclusivamente sul presente e sulle cose che posso toccare con mano, sulle cose che ho di fronte a me in questo momento”. Un’affermazione a dir poco evasiva, che non aggiunge sostanzialmente nulla alle speculazioni già in atto,