Le controanalisi hanno confermato la positività di Paul Pogba al testosterone e quindi ora si passerà alla fase processuale. La Juve ha due strade di fronte a sé. Ecco quali…
Ora c’è anche la conferma ufficiale, la notizia era nell’aria. Paul Pogba è risultato positivo al testosterone anche nelle controanalisi effettuate sul campione d’urina del francese prelevato dopo Udinese-Juve del 20 agosto.
Il centrocampista ora dovrà affrontare il processo al Tribunale Nazionale Antidoping, a meno che la Procura non proponga un patteggiamento, così da evitare a Pogba di incorrere nella squalifica massima che in casi simili è di quattro anni. Una brutta botta per Pogba che piano piano sembrava stesse uscendo dal tunnel degli infortuni che aveva caratterizzato il suo ritorno alla Juventus. Proprio Pogba, secondo quanto riferisce la Gazzetta dello Sport, avrebbe confermato al club e allo staff medico, d’aver assunto un integratore su indicazione di un medico americano di sua fiducia. Integratore che evidentemente conteneva la sostanza proibita. Una leggerezza che costerà caro a Pogba che, però, dimostrando la propria buona fede, potrebbe anche evitare la pena massima e quindi andare a patteggiare con la Procura. La Juventus dal canto suo si trova di fronte a due strade.
Se la pena inflitta a Pogba superasse i sei mesi (cosa probabile) la Vecchia Signora potrebbe agire in modo diretto e arrivare all’immediata rescissione del contratto da 8 milioni netti a stagione che lega le parti. Un’ipotesi non da scartare, ma che comunque vedrà la dirigenza bianconera e l’entourage del calciatore mettersi al tavolo e confrontarsi per trovare la soluzione migliore per tutti. Paul aveva avuto approcci dall’Arabia Saudita, potrebbe anche prendere in considerazione l’ipotesi di andare a giocare nella Saudi Pro League. Ma c’è un’altra strada che potrebbe essere battuta. Se la Juve decidesse di interrompere il contratto di Pogba già prima di giugno, infatti, sarebbe costretta a pagare una penale rispetto ai benefici ottenuti dal Decreto Crescita in questi mesi. Dunque risparmio immediato sull’ingaggio sì, ma poi bisognerebbe quantificare l’esborso fiscale. Per questo l’addio di Pogba – in caso di squalifica superiore a sei mesi – non è ancora certo. Sembra invece inevitabile l’addio a giugno.
Intanto Giuntoli e Manna si guardano intorno per capire come muoversi, a gennaio, in caso di rescissione immediata. Sul taccuino della Juve c’è il nome di Hojbjerg del Tottenham. Ma non solo. Piace anche Sudakov, giovane talento dello Shakhtar.
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