In un’intervista il portiere polacco della Juventus torna su quei drammatici momenti durante la partita contro i portoghesi, quando una fitta al cuore aveva fatto temere il peggio
Wojciech Tomasz Szczęsny è dal 2017 il portiere della Juventus, dopo aver difeso i pali dell’Arsenal del Brentford e della Roma. E’ anche il titolare della Nazionale polacca dove è arrivato a 74 presenze da titolare.
Wojciech Szczesny è arrivato alla Juventus nel 2017 e la prossima sarà la sua settima stagione in maglia bianconera. Il 33enne, portiere, è uno dei leader della squadra così come della sua Polonia, anche se, magari al termine del prossimo europeo, potrebbe annunciare il ritiro dalla Nazionale. In una interessante intervista alla televisione polacca di Canal Plus Sport ha raccontato l’ultima annata disputata, svelando anche qualche retroscena dell’ultima stagione, tra Juventus, Allegri e futuro prossimo. “Il ritiro con la Polonia? Sì, è molto vicino, sto giocando già più a lungo del previsto. Smetterò quando sentirò di non poter dare il 100% in campo, quindi voglio finire ad alto livello. Non lo annuncerò, lo terrò come sorpresa perché non voglio nessun addio. Dopodiché voglio giocare un po’ per divertirmi, non so davvero in che modo o come. Mi concentro principalmente sulla mia famiglia e mio figlio. Il portiere polacco ha avuto molte soddisfazioni nel corso della carriera, ha avuto la fortuna di giocare in campionati molto importanti e di trovare ambienti davvero positivi.
Szczesny non ha potuto fare a meno di tornare sull’episodio accaduto durante la partita di Europa League dello scorso aprile tra Juventus e Sporting Lisbona quando, all’improvviso durante la partita, si è sentito il cuore scoppiare in petto. “È stato spaventoso, pensavo davvero che stavo per morire”, ha raccontato ancora scosso il porterie polacco, “dopo aver passato una palla al difensore mi sentivo come se il mio cuore stesse per esplodere, durante un calcio d’angolo ho detto ad Arek Milik che stavo male, ma i giocatori dello Sporting stavano già battendo un calcio d’angolo. Il dolore al petto era orribile, fino ad oggi non sappiamo ancora quale fosse la ragione dietro, probabilmente problemi alla schiena o alla colonna vertebrale”. Tutta la società, i compagni e lo staff tecnico in quei giorni gli sono stati molto vicini, ma soprattutto l’allenatore Allegri con il quale non nasconde di aver instaurato un buonissimo rapporto. “Abbiamo un buon rapporto. Siamo molto amici, lo rispetto perché è capace di dirmi cose che nessun altro farebbe, siamo anche vicini di casa da quando mi sono trasferito a Torino, quindi direi che è un mio grande amico”.
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