La conduttrice rivela che il periodo più complesso della sua storia non è stato quando Daniele ha scoperto il tumore
Filippa Lagerbäck è ormai un’italiana d’adozione, come lei stessa ha sottolineato al Corriere della Sera: “Mi sento italiana in Svezia e svedese in Italia. Gli italiani sono un po’ permalosi, ma hanno passione e gioia, doti che a noi del nord Europa mancano. È anche per questo che sono venuta qui, scoprendo che c’era curiosità verso di me: per strada volavano complimenti e fischi. Pensavo: che cosa vogliono? In Svezia nessuno ti dice nulla”.
La conduttrice ed ex modella, sposata con Daniele Bossari, si è raccontata nelle lunga intervista parlando anche della sua vita privata: “Papà psicologo, mamma medico: una famiglia ‘seriosa’. Mamma viene da una famiglia strutturata ed è rigida. Ho cominciato a fare la modella dopo il liceo, ma lei mi voleva subito all’università. Invece mi sono presa un anno sabbatico per provare a fare fortuna: ecco, sono ancora nel mio anno sabbatico. Caratterialmente sono più simile a mia madre, donna attiva e amante della natura. I genitori hanno divorziato quando avevo pochi mesi: sono quindi cresciuta in una famiglia divisa e questo faceva sì che mamma, con la quale vivevo, imponesse le regole. Invece con papà, che vedevo soprattutto in vacanza, potevo essere più aperta”.
Lagerbäck: “Ha avuto due travagli duri”
Filippa seguirà Fabio Fazio e Luciana Littizetto su Nove e si è detta pronta a questa avventura. Nel corso della chiacchierata ha anche rivelato momenti delicati del suo matrimonio. “La famiglia è al primo posto e sono una mamma presente. Spero di non essere stata ingombrante, ma me lo dovrà dire mia figlia. Ho puntato ad ascoltarla anziché imporre la presunta ricetta giusta”, ha confessato Lagerbäck.
“Cosa ho imparato dalle vicende difficili di mio marito? Ha avuto due travagli duri – ammette la conduttrice -. Nel secondo, legato al tumore alla lingua, è stato più facile aiutarlo perché potevo essere più concreta nell’assisterlo. Invece durante la depressione lo scenario era complicato”.
“La sofferenza mentale è complessa – prosegue – non hai terapie pronto uso. Non capire mi faceva sentire come se non appartenessimo più alla nostra vita. Ho anche pensato di avere la chiave della felicità. Ma se l’avessi posseduta non avrebbe funzionato nella sua ‘serratura’: era lui che doveva trovare le risposte giuste”.
Infine Filippa chiosa raccontando come vive la quotidianità con Bossari: “Non siamo molto mondani, parliamo di tante cose. Daniele ha interessi differenti dai miei: ama libri, musica, astronomia, minerali. E si domanda: perché siamo qui? Qual è il nostro destino? Io invece risolvo questioni pratiche: che cosa mangiamo oggi? Che cosa facciamo nel week end? La diversità genera equilibrio”.