La regione pesantemente colpita dall’alluvione ha un’imponente produzione agricola con centinaia di allevamenti e tutto è stato pesantemente danneggiato. Ora frutta, verdura e carne saranno più care
Il rincaro dell’inflazione aveva già fatto lievitare i prezzi del paniere che misura l’andamento dei prezzi. La drammatica situazione verificatasi in Emilia Romagna la scorsa settimana, con intere zone finite sott’acqua a causa delle violenti piogge e il conseguente tracimamento di tutti i fiumi, avrà conseguenze anche sui prezzi al dettaglio di alcuni beni di prima necessità.
L’Emilia-Romagna con una produzione agricola totale che nel 2022 ha superato i 7 miliardi di euro è al primo posto in Italia nella produzione di frumento e barbabietole da zucchero e primeggia nella produzione di orzo, riso, frutta, vino.
Un prezzo davvero alto
La drammatica alluvione che ha colpito molte zone dell’Emila Romagna, oltre a portare terribili conseguenze per la popolazione, tra vittime, feriti, dispersi, sfollati e molte case per ora inagibili, avrà purtroppo importanti ripercussioni anche sui prezzi al dettaglio di alcuni prodotti che subiranno così inevitabili aumenti, la regione infatti ha grandi produzioni di ortofrutta e molti allevamenti. “L’alluvione che ha colpito l’Emilia Romagna determinerà nei prossimi giorni un forte rialzo dei listini al dettaglio nel settore ortofrutticolo, con conseguente danno per le famiglie italiane. Ma più in generale ‘l’inflazione climatica’, ossia le conseguenze sui prezzi legate al cambiamento climatico, rischia di essere di qui in avanti la nuova emergenza economica in Italia e nel resto del mondo”, spiega una delle tante associazioni di consumatori.
Drammatiche conseguenze
L’alluvione ha cancellato di netto 40 milioni di alberi da frutto e ha distrutto centinaia di allevamenti di bovini, maiali, pecore e capre. Le terre andate sommerse saranno per molti mesi inutilizzabili con conseguente calo della produzione. Non è ancora possibile stimare il danno reale causato dalle forti precipitazioni, ma sull’intera filiera e a livello nazionale ci aspettiamo nelle prossime settimane un vero terremoto. “L’alluvione ha distrutto i prodotti di stagione come pere, mele, susine in piena fase di maturazione per cui vi sarà con una generale diminuzione della qualità e della quantità di frutta e verdura, con un incremento dei costi” hanno raccontato gli agricoltori. Il raccolto è compromesso per i prossimi 4-5 anni: l’acqua rimasta nei frutteti ha soffocato le radici degli alberi fino a farle marcire con la necessità di espiantare e poi reimpiantare intere piantagioni. Nelle aree colpite sono a rischio almeno 50mila posti di lavoro tra agricoltori e lavoratori dipendenti nelle campagne, nelle industrie e nelle cooperative di lavorazione e trasformazione. Le prossime settimane saranno quelle più dure nei supermercati. Si prevedono ritardi della merce, scaffali non del tutto riforniti e anche prezzi alle stelle dopo i rincari del 7,6% antecedenti all’alluvione.