Google, Apple, Meta, Amazon, Microsoft, Tiktok e tutte le grandi aziende tecnologiche, sono finite nel mirino della Commissione di vigilanza
Sono le cinque Big Tech statunitensi Google, Apple, Meta, Amazon e Microsoft, la cinese ByteDance e la sudcoreana Samsung, le prime 7 società a finire sotto la sorveglianza della Commissione dell’Unione Europea, nel quadro delle nuove regole antitrust previste nel Digital Markets Act.
Il DMA, Digital Markets Act è entrato in vigore, con l’obiettivo principale di disciplinare il ruolo nei mercati digitali dei gatekeeper, cioè i soggetti che gestiscono le piattaforme e i servizi che mettono in collegamento in via indiretta imprese e consumatori.
Il provvedimento preso è stato annunciato direttamente dal commissario per il Mercato interno dell’Unione Europea, Thierry Breton. Queste società “hanno dimensioni che incidono sul mercato interno” e, spiega Breton, sono dunque classificate come ‘gatekeeper‘. L’elenco completo delle aziende con maggior potere di mercato sarà designato entro il 6 settembre e da quel momento avranno 6 mesi per conformarsi al Dma. Sono 7 quindi le prime società a essere messe sotto osservazione dalla Commissione di vigilanza della Ue e in particolare sono le 5 famose Big Tech americane, quindi Google, Apple, Meta, Amazon, Microsoft, più la cinese Tik Tok e la Samsung. Queste società presentano un fatturato annuo in Europa di almeno 7,5 miliardi di euro negli ultimi tre esercizi finanziari, con 45 milioni di utenti finali attivi al mese negli ultimi tre anni e più di 10mila utenti commerciali attivi ogni anno in Ue su una serie di servizi come motori di ricerca, social network e sistemi operativi.
Alle “sette sorelle” viene contestato di non conformarsi al Digital Markets Act, entrato in vigore lo scorso anno sui mercati digitali europei. Il Dma è stato introdotto proprio con l’obiettivo di disciplinare il ruolo, all’interno dei mercati digitali, dei c.d. gatekeeper, ossia dei soggetti che si occupano di gestire piattaforme e servizi strategici che collegano in via diretta consumatori e aziende, per costruire un ambiente digitale più leale, stimolare l’innovazione del settore e proteggere i consumatori. Il commissario per il Mercato interno ha specificato che l’esecutivo comunitario procederà a verificare le notifiche “entro i prossimi 45 giorni lavorativi”. Dalla presentazione della lista definitiva, prevista al più tardi il 6 settembre, le grandi aziende chiamate in causa avranno sei mesi per allinearsi ai paletti del Dma. Va ricordato che il nuovo regolamento europeo sui mercati digitali prevede Whitelist, Blacklist e sanzioni per le Big Tech che non si adegueranno.
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