Pare proprio che non ci siano dubbi, le donne dormono molto peggio degli uomini e la cosa va avanti per tutta la vita. Come mai?
Non ci sono davvero dubbi in merito alla questione, le donne dormono, praticamente per tutta la vita, in modo diverso dagli uomini, anzi hanno proprio difficoltà a mantenere il sonno con l’avanzare dell’età.
I primi segni che portano a questo problema cominciano nel periodo della pubertà per poi continuare per il corso dell’età adulta, i motivi scatenanti possono essere davvero tanti: biologici, psicologici, sociali. Senza considerare anche l’impatto che avviene con l’arrivo del ciclo mestruale che comunque permette uno sbalzo ormonale davvero molto importante.
“L’aspetto ormonale è sicuramente tra i più importanti perché gli ormoni sessuali, gli estrogeni e il progesterone per le donne e il testosterone per gli uomini, hanno recettori diffusi a livello cerebrale e sono in grado di influenzare direttamente l’architettura del sonno. Gli estrogeni, che raggiungono un picco nella prima fase del ciclo mestruale, promuovono un aumento del sonno Rem. Viceversa il progesterone, ormone che domina la fase post-ovulazione nella donna, e che permane a concentrazioni molto elevate durante la gravidanza, potenzia il sonno profondo e riduce il sonno Rem. Sul riposo notturno delle donne incidono dunque le fluttuazioni ormonali, che invece sono praticamente assenti nell’uomo, dove la concentrazione di testosterone è molto più stabile” queste le parole di Carlotta Mutti, neurologa del Centro di Medicina del Sonno all’ospedale di Parma.
Come detto prima, con l’avanzare dell’età, le donne si trovano nella condizioni di dormire sempre di meno rispetto agli uomini e i motivi o per essere più chiari i fattori scatenanti possono essere davvero tanti.
Sicuramente il tutto è legato agli ormoni e non solo nel periodo del ciclo mestruale ma anche ad esempio durante una gravidanza: nel corso di quel periodo si possono anche scatenare dei disturbi nel riposo notturno a causa della nausea, la frequente necessità di urinare anche di notte (ne sono colpite il 90% delle donne nel terzo trimestre), il maggiore rischio di reflusso gastroesofageo, i movimenti fetali che possono generare microrisvegli. Una volta partorito, subentrano le tipiche interruzioni del sonno dovute alla cura del neonato.
E poi, sempre gli ormoni tornano a bussare alla porta delle donne nel periodo della menopausa e delle volte anche in premenopausa: “Nella donna i segnali sono più subdoli e possono comparire insonnia, stati d’ansia, incubi” ha ammesso Carlotta Mutti e ancora: “L’insonnia colpisce di più le donne che spesso soffrono anche della e di mioclono notturno, due condizioni legate anche a carenza di ferro, cui la donna è soggetta per il ciclo mestruale”.
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