Pare proprio che l’eredità che è stata lasciata dall’Avvocato Gianni Agnelli abbia portato a dei malumori nella famiglia.
Purtroppo succede in tutte le famiglie importanti e sta per succedere anche in quella dell’Avvocato Gianni Agnelli che indubbiamente si può considerare una delle più importanti della storia italiana.
Proprio nelle prossime settimane, infatti, il tribunale civile di Torino si pronuncerà in merito alla disputa che riguarda proprio l’eredità di Gianni Agnelli, l’Avvocato, che pare avere creato dei forti dissapori tra i membri ancora in vita e infatti in particolare la causa vede ai lati opposti: Margherita, figlia dell’Avvocato, che ha ereditato 1,2 miliardi di euro, e tre dei suoi otto figli, tra cui il maggiore, John Elkann, presidente di Ferrari e della casa automobilistica Stellantis.
Con la causa in questione Margherita infatti ha come obbiettivo quello di rimettere in discussione tutti gli accordi legati alla successione che sono stati sottoscritti dopo la morte del padre per potere anche ottenere maggiori benefici per i suoi altri cinque figli che la stessa ha avuto dal suo secondo matrimonio. Particolare che è stato reso noto da persone vicine alla donna.
Gianni Agnelli, la famiglia in causa per la sua eredità
Proprio cosi, tra qualche giorno si discuterà la causa che vede protagonisti la figlia Margherita e i tre figli maggiori, tra cui John Elkann, con questa causa la donna infatti vuole cercare di garantire una giusta eredità anche ai figli nati dal suo secondo matrimonio.
“Se il tribunale di Torino dovesse decidere a suo favore, Margherita, 67 anni e unica figlia sopravvissuta di Gianni Agnelli, potrebbe rivendicare la metà del patrimonio della madre, anch’essa scomparsa, e una quota del veicolo di famiglia” questo fa sapere una nota ufficiale che parla della situazione.
Ma entriamo nel particolare e cerchiamo di capire come sono andati i fatti: il tutto prende il nome di patti di Ginevra che Margherita firmò nel 2004 dopo la morte del padre avvenuta l’anno precedente, quando peraltro Fiat versava in difficilissime condizioni finanziarie. Da questi patti viene fuori che la donna ricevette proprietà, opere d’arte e altri beni liquidi dall’eredità dell’Avvocato, di fatto rinunciando a qualsiasi influenza futura sulla Dicembre, società semplice e chiave dell’intera struttura proprietaria di Exor, la holding della famiglia Agnelli. Sempre nei patti è scritto come il ruolo di Jonh Elkann sia quello di erede designato di Gianni Agnelli a capo dell’impero industriale e finanziario di famiglia.
Il secondo patto invece riguarda il patrimonio di Marella Caracciolo moglie di Gianni Agnelli e madre di Margherita, deceduta nel 2019 all’età di 91 anni, sempre come si legge dal sito Msn: “Marella trasferì le proprie quote nella Dicembre a tre dei suoi nipoti, John, il fratello Lapo e la sorella Ginevra, i figli di Margherita avuti dal suo primo matrimonio, quello col giornalista Alain Elkann. Margherita vuole che i patti vengano annullati per consentire, secondo fonti a lei vicine, che anche i suoi cinque figli avuti dal secondo marito, l’ex dirigente Fiat franco-russo Serge De Pahlen, possano beneficiare di una quota del patrimonio della nonna”.
Insomma il Tribunale di Torino ha una bela gatta da pelare, ma solo questa istituzione potrà stabilire chi avrà ragione e chi no.