E’ arrivato il momento di conoscere le ultime volontà dell’ex presidente del Consiglio sul futuro delle aziende, sugli immobili e su quello che spetterà ai figli
A breve sarà il giorno della verità. Le indiscrezioni danno per lunedì prossimo il D Day dell’apertura del testamento più famoso degli ultimi decenni, quello di Silvio Berlusconi, scomparso la settimana scorsa a Roma, a 86 anni. Il prezioso documento è custodito dal notaio di fiducia Arrigo Roveda, che già si era occupato del divorzio dell’ex premier da Veronica Lario, ma anche della creazione di Forza Italia.
Da Roveda sono custoditi tutti i documenti destinati alla successione che riguarderà sicuramente i 5 figli, quelli nati dal primo matrimonio con Carla Elvira Dall’Oglio, Marina e Pier Silvio, e quelli nati dall’unione con la Lario, Luigi, Barbara ed Eleonora. Poi il lascito pressoché certo per l’ultima compagna di Berlusconi Marta Fascina e c’è da capire se qualcosa verrà destinato anche alle due persone più vicine al Cavaliere in questi anni, Fedele Confalonieri e Adriano Galliani.
La morte di Silvio Berlusconi ha indubbiamente significato la fine di un’epoca per la nostra nazione. Un uomo che con le sue molteplici attività ha fatto parte degli ultimi 40 anni della nostra economia, della nostra politica e del nostro mondo sportivo. Chiusi i solenni funerali di Stato resta da svelare l’ultima curiosità: come verrà suddiviso l’enorme patrimonio che il Cavaliere era riuscito ad accumulare in questi quaranta anni. Le ultime decisioni in merito alla sua eredità sono attualmente sotto la custodia del notaio Arrigo Roveda dello Studio RLCD di Milano, il plico dovrebbe essere aperto lunedì prossimo, ma da giorni si rincorrono le ipotesi e le previsioni più diverse su chi beneficerà e quanto dal lascito dell’ex premier. Un’eredità davvero “pesante” quella lasciata da Berlusconi che oltre alle aziende di famiglia, include anche ville, imbarcazioni, opere d’arte e investimenti personali. Ma ovviamente la parte più importante resterà la suddivisione delle quote della capogruppo holding di famiglia e su chi sarà quindi materialmente il suo erede.
Il grosso di questo patrimonio riguarda la quota di controllo di Fininvest, che controlla tutte le società del gruppo riconducibile a Berlusconi. Sotto la finanziaria ci sono infatti Mfe-Mediaset (con il 49,5% delle azioni), ma anche Mondadori e il 30% di Banca Mediolanum. Tre partecipazioni che valgono in Borsa circa 2,9 miliardi di euro di capitale. L’ex premier controllava attraverso diverse società il 61,21% delle azioni Fininvest. Il resto era diviso fra i cinque figli, con quote poco superiori al 7% a testa. Tutti da comprendere, quindi, i futuri equilibri tra i figli, con l’ipotesi avvalorata da più parti che potrebbe anche essere stabilita un’equa ripartizione delle quote, che metterebbe di fatto tutti i figli nella medesima posizione. Infine, resta in piedi la questione Marta Fascina. Secondo alcuni organi di stampa, il lascito potrebbe ammontare a 50 o 100 milioni di euro, incluse alcune proprietà come ad esempio Villa San Martino, certo è che le ultime indiscrezioni riferiscono di una modifica al testamento apportata proprio negli ultimi giorni dallo stesso Berlusconi, proprio per “andare incontro” all’ultima compagna di vita.
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