Una coppia ha denunciato il social Tik Tok con la grave accusa di avere istigato la loro figlia al suicidio. E’ successo nel 2021.
I fatti risalgono al 2021, quando i genitori di una ragazza morta suicida hanno denunciato Tik Tok accusando il noto social e in particolare il noto algoritmo della piattaforma di avere istigato la loro figlia al suicidio.
Si tratta di una accusa davvero molto grave che di certo non è passata sotto gamba, stando alle parole della coppia: “L’algoritmo e il sistema di raccomandazioni del social cinese avrebbe aggravato la situazione psicologica della figlia Marie, spingendola a togliersi la vita. Poco prima di suicidarsi, l’adolescente ha pubblicato sulla piattaforma un video in cui esprimeva la sua sofferenza dovuta al bullismo subito a causa del suo sovrappeso”.
Dalle sue parole infatti, l’algoritmo del social le avrebbe di continuo messo davanti una serie di contenuti che riguardavano sempre la depressione e le molestie portandola ad via di non ritorno e quindi poi facendoli giungere alla conclusione di volere denunciare il social.
Tik Tok denunciato dopo la morte di una bambina
“Questo può portare qualcuno solo a stare peggio”, ha dichiarato a France-Info l’avvocato dei genitori, Laure Boutron-Marmion e ancora: “È ovvio che TikTok sia parzialmente responsabile. I social hanno un ruolo importante nella vita degli adolescenti che si trovano in uno stato psicologico fragile”.
Le cose stanno davvero cosi, la denuncia presentata dai genitori ha ipotizzato i reati di istigazione al suicidio e ancora: propaganda di strumenti per togliersi la vita e omissione di soccorso. Per la prima volta, in Francia, ci si trova davanti a delle accuse del genere che vengono mosse contro una piattaforma social.
Si tratta di un argomento molto importante che per nessuna ragione può correre il rischio di essere sottovalutato, in passato anche altre piattaforme si sono trovate in una situazione del genere finendo nel mirino della giustizia per istigazione al suicidio: “Oltre alla diffusione di contenuti negativi, in passato i social network sono stati anche il viatico di diffusione di pericolose challenges, sfide pericolosi e in certi casi mortali tra giovani in cerca di popolarità”.
La speranza è che le cose possano quanto prima arrivare ad una vera e propria risoluzione.