Lino Banfi sbotta contro l’imprenditore miliardario e lo ha in una lettera che ha inviato al noto quotidiano italiano “Corriere della Sera”
Avete mai visto Lino Banfi arrabbiato? Probabilmente solamente nei film (sempre comici) quando lui è l’assoluto protagonista. Ed invece, a quanto pare, questa volta c’è qualcuno che lo ha fatto veramente infuriare. Tanto è vero che si è sfogato con una lunga lettera scritta e mandata al ‘Corriere della Sera‘.
Questa volta si è sfogato contro uno degli imprenditori più ricchi ed, allo stesso tempo, conosciuti in tutto il mondo. Specialmente nel settore dei social network. A quanto pare, proprio questo personaggio, gli ha fatto un vero e proprio torto che l’attore pugliese proprio non è riuscito a digerire.
Lino Banfi contro Mark Zuckerberg: “Ma chi ti conosce?”
La persona in questione è il fondatore e padre di Facebook, Mark Zuckerberg. Già, proprio l’imprenditore che dovrebbe tenere un incontro di arti marziali (che viene sempre rimandato a data da destinarsi) contro un altro “ricco” come Elon Musk. Lino Banfi si chiede per quale motivo un gruppo, dedicato all’attore, sia stato chiuso. A quanto pare, per l’algoritmo del social, le sue famosissime espressioni sono giudicate “volgari“.
Come riportato in precedenza ha voluto esprimere il proprio pensiero in una lettera: “I miei ammiratori si scambiano idee, video, messaggi, usando il linguaggio banfiota e in questo linguaggio ci sono esclamazioni come ‘Porca putténa, disgrazieto maledetto, ti metto l’intestino a tracollo’… Quest’ultima volta la chiusura è stata motivata dall’esclamazione ‘Picchio De Sisti’! Tutto viene cancellato, il gruppo annullato e si deve ricominciare da zero…”.
Ovviamente la lettera continua proprio con la solita ironia che lo rappresenta: “In pratica, caro direttore, per dirla garbatamente, papéle papéle, cosa ho fatto io a Mister Mark Zuckerberg e ai suoi algoritmi? Ci ho messo più di 60 anni per far parlare il mio linguaggio a tutti, mi chiamano Maestro, mi danno i premi alla carriera e questo mi spegne tutto! Ma come si permette ‘sto arcimiliardario maledetto che chi chezzo lo conosce?
Arrivati a questo punto, se vuole la guerra, mi sfogo! CHEZZO! CHEPO DI CHEZZO! Ti metto i menischi nella scapolomerale! Ti spezzo il capocollo e te lo metto a tracollo! PORCA PUTTÉNA per tre volte e, dulcis in fundo: MI SONO ROTTO LE PELLE. E adesso fatemi pure arrestare”.