Lino Banfi ha rilasciato un’interessante intervista a Repubblica a cui ha parlato del suo passato professionale e della moglie Lucia.
Attore tra i più amati dal pubblico, Lino Banfi è stato tra i protagonisti della commedia sexy all’italiana che negli anni ottanta ha spopolato al cinema e in tv. Il filone di film è oggi un vero cult e l’attore pugliese è considerato dagli amanti del genere una vera star. Banfi ha interpretato vari ruoli nella sua carriera fino a quando è approdato alla fiction e ha portato al successo Un medico in famiglia dove interpretava nonno Libero.
Nei mesi scorsi ha perso la moglie Lucia, deceduta dopo una lunga malattia. Banfi era sposato da tantissimi anni e nonostante il suo lavoro lo ha portato a conoscere tante bellissime attrici, è sempre stato fedele alla compagna. Al noto quotidiano ha rivelato di pensare sempre a Lucia, desidera sognarla ma ancora non c’è riuscito. L’amava veramente e non è mai stata gelosa di lui. Pasquale Zagaria, vero nome dell’attore, ha recitato insieme a Edwige Fenech e Nadia Cassini, star della commedia sexy ma nonostante la palese bellezza delle due attrici nessuna donna lo ha mai distratto dalla moglie.
“Una volta Edwige mi disse ‘Basta con questo posso'” ha dichiarato Banfi ricordando il rapporto che aveva con la Fenech a cui chiedeva sempre il permesso prima di toccarle il seno o il fondo schiena. Lucia ha sempre creduto nella buona fede del marito anche se poco prima di morire, mentre vedevano un vecchio film, gli ha fatto una battuta inattesa: “Era già malata di Alzheimer e mentre guardavamo un mio vecchio film si è girata e mi ha detto: “Però ti sei divertito, eh?”. E io ho negato. “Però seni e fondo schiena ne hai toccati.”
Lino Banfi: “Ho chiesto aiuto a Totò”
L’attore pugliese, icona del cinema da tantissimi anni, ha anche rivelato come ha scelto il suo nome di arte. Lino Banfi ha spiegato che ad inizio carriera aveva optato per Lino Zaga, ma poi ha chiesto consiglio a Totò che gli ha suggerito di non mettere l’abbreviazione del cognome:
“Ho chiesto a lui un consiglio. Se andasse bene il nome Lino Zaga e lui, da buon partenopeo superstizioso, ha replicato: Lino sì, ma l’abbreviazione del cognome porta male.” Il resto è storia di oggi, una storia che ha segnato una generazione d’appassionati di cinema. Attualmente Lino non ha progetti in corso, il decesso della moglie lo ha colpito profondamente, ma è certo che il lavoro è la sua cura.