L’1 agosto 2021 andava in scena la notte più emozionante dei Giochi di Tokyo, ma soprattutto forse la notte più straordinaria della storia dello sport italiano. Due medaglie d’oro a distanza di meno di un’ora l’una dall’altra nelle due specialità forse più difficili dell’atletica leggera, salto in alto e 100 metri piani.
Due anni dopo e a uno esatto dalle prossime Olimpiadi di Parigi 2024, Marcel Jacobs è ancora alla ricerca della verità: prima di tutto della migliore condizione fisica, ma anche delle giuste convinzioni per provare a dimostrare che due anni fa non fu soltanto per caso.
Siamo un piccolo paese, geograficamente parlando, ma un gigante dal punto di vista sportivo, in grado di primeggiare da sempre in determinate discipline dove facciamo proprio scuola e poi in grado di tirare fuori exploit incredibili che ci proiettano in cima al mondo. Quello che è accaduto due anni fa sulla pista dello stadio Olimpico di Tokyo è esattamente uno di quei momenti, quando decidiamo di far vedere cosa siamo in grado di fare davanti al mondo intero. Siamo stati in grado di vincere la medaglia d’oro nel salto in alto con Jimbo Tamberi e quella sui 100 metri piani, la regina delle gare alle Olimpiadi, con Marcel Jacobs. Due medaglie d’oro pazzesche e inaspettate a distanza di poco meno di un’ora e i due atleti avvolti nel tricolore mentre festeggiano insieme abbracciati sono una delle immagini più iconiche degli ultimi anni.
Mentre per Tamberi la marcia di avvicinamento verso Parigi 2024 viaggia spedita, per il velocista azzurro questi due anni sono stati un autentico calvario tra infortuni fisici che ne hanno minato anche lo spirito da combattente. Ma, proprio nel giorno del secondo anniversario di quell’oro straordinario, lo stesso Jacobs in un post ha chiarito la sua posizione. Due anni dopo la mia vittoria nei 100 metri alle Olimpiadi, rivivo un’emozione ineguagliabile, un trionfo che ha riscritto la mia storia. Oggi, l’eco di quel successo risuona dentro di me. Mi chiede di tornare sulla pista, di risentire l’energia del traguardo, la passione della competizione. Non vedo l’ora di rispondere a quella chiamata, di riaccendere il fuoco della sfida”. Jacobs, prima di cominciare la preparazione per difendere la medaglia d’oro di Tokyo, ha la possibilità di ritrovare tutta la sua forza ai prossimi mondiali di Budapest. “Non so quale sarà il risultato. Ma so che sono pronto a dare tutto me stesso, a provarci di nuovo. Sono pronto per la corsa, per riassaporare quelle emozioni indimenticabili. Il mondo mi guarda. E io sono qui, affamato, desideroso di dare il meglio di me, perché correre è quello che amo fare”.
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