Marco Materazzi non è mai stato un tipo banale. Dice quello che pensa. Sempre. E l’ha fatto anche stavolta, ricordando il suo rapporto con Mario Balotelli ai tempi dell’Inter. In nerazzurro furono protagonisti dello storico triplete.
Duro sul campo, diretto e schietto fuori. Marco Materazzi è sempre stato lui, mai maschere e nessun filtro. Dice quello che pensa l’ex centrale dell’Inter, così come in campo non faceva complimenti né con gli avversari e nemmeno coi suoi compagni di squadra.
Lo sa bene Mario Balotelli con cui il rapporto fu pieno di alti e bassi, un rapporto d’amore e odio, colpa di un carattere forte, da leader, come quello del difensore e quello ribelle dell’attaccante nato a Palermo. I due ora si vogliono bene, si sentono e si vedono spesso, ma ai tempi dell’Inter – allenata da José Mourinho – i rapporti erano piuttosto tesi. Lo rivela proprio Marco Materazzi ai microfoni del Daily Mail. Del resto Balotelli, ancora oggi, in Inghilterra, è uno dei giocatori più chiacchierati, iconici per i britannici alcuni suoi comportamenti ai tempi del Manchester City, come la maglia mostrata dopo un gol nel derby contro lo United e la scritta: “Why Always me?”. Materazzi ha rivelato come in alcuni episodi la pazienza con Balotelli fosse impossibile da mantenere. E non solo per lui: “Gli ho dato una bella batosta, è vero. Amo Mario, ma se lo meritava davvero quel giorno”.
Il giorno è quello di Inter-Barcellona, semifinale d’andata di Champions, il 20 aprile 2010. I nerazzurri battono 3-1 la corazzata di Guardiola e Messi, ma al termine della gara Balotelli getta a terra la maglia dell’Inter, in polemica con alcuni tifosi che lo fischiavano. Un gesto che non andò giù a Materazzi: “Ora siamo di nuovo amici, praticamente fratelli, ma quel giorno ha fatto qualcosa che non avrebbe dovuto fare. Gettare la maglia a terra dopo il fischio finale non è stata nemmeno la cosa peggiore”. E cosa ci fu di peggio? “Prima della partita, sul pullman della squadra, ci ha detto: “Oggi giocherò male”, quindi gli ho promesso di fargliela pagare se l’avesse fatto. Quando è entrato in campo, ha provato un tiro da centrocampo piuttosto che andare in contropiede. Diego Milito voleva ucciderlo”.
Comprensibile, considerando la delicatezza di quella partita. Materazzi poi continua: “Abbiamo creduto in Mario, ha segnato tanti gol e contribuito alla vittoria, ma una settimana dopo ho chiesto a Mourinho di mettermi contro Balo nelle partitelle. Dopo pochi secondi, l’avevo rispedito nello spogliatoio”.
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