La scomparsa del Cavaliere pone adesso delle domande anche sul 30% delle azioni dell’azienda di sua proprietà
Banca Mediolanum, una delle banche più solide d’Europa, ha una storia legata in modo molto importante alla famiglia Berlusconi. Nata negli anni ’80 come progetto bancario della holding Fininvest, l’idea prese forma durante un incontro a Portofino tra Ennio Doris, broker della Dival del gruppo Ras, e Silvio Berlusconi, all’epoca interessato all’immobiliare e con ambizioni nel settore televisivo. Massimo Doris, figlio di Ennio, scomparso nel 2021, ha raccontato che suo padre si ricordò di un’intervista in cui il Cavaliere invitava imprenditori con buone idee a farsi avanti, e così nacque la collaborazione. Inizialmente, il progetto era di affidarsi alla rete di broker finanziari della Dival per collocare fondi e prodotti assicurativi e vendere gli immobili che Berlusconi stava costruendo a Milano.
Questo approccio permise al Cavaliere di finanziare il suo ingresso nel mondo della televisione, acquistando Italia 1 dalla famiglia Rusconi. Da quella stretta di mano a Portofino nacque così Banca Mediolanum, che oggi si posiziona come una delle banche più radicate a livello continentale, con un capitale di 6 miliardi di euro. Per quanto riguarda l’attuale divisione societaria, questa è la ripartizione: 40% famiglia Doris, 30% Fininvest e 30% soci terzi. I 250 milioni di lire investiti da Berlusconi a inizio anni Ottanta, oggi ha fruttato qualcosa come 1,8 miliardi di euro. Questo perché Banca Mediolanum ha generato utili per 900 milioni di euro a beneficio di Fininvest dal 2013.
La domanda che sorge spontanea, adesso, è se la morte di Berlusconi avrà ripercussioni sul 30% di quote possedute da Fininvest. Sotto questo aspetto Massimo Doris, Ceo dell’azienda, ha dissipato ogni dubbio, raccontando un aneddoto accaduto soltanto due settimane fa ad Arcore durante una cena alla presenza dei figli del Cavaliere. Proprio in quel momento, infatti, Berlusconi ha chiarito che la quota del 30% detenuta da Fininvest resterà invariata. In un’intervista al Sole24ore, Doris ha dichiarato: “Durante questo incontro ad Arcore, Berlusconi e i suoi figli hanno voluto ringraziare per i risultati raggiunti da Mediolanum e hanno ribadito l’intenzione di continuare sulla stessa strada senza apportare modifiche nella composizione azionaria“.
Quindi, non ci saranno cambiamenti nella gestione degli asset, ma si continuerà con la stessa strategia, mantenendo la massima fiducia in Massimo Doris, confermato nel suo ruolo e con piena autonomia. Inoltre, con la scomparsa di Berlusconi, si risolvono anche le incertezze legali che gravavano sul 20% dei diritti di voto a causa della condanna per frode fiscale subita dal Cavaliere nel 2017. Sembrerebbe che questo problema venga superato poiché le quote passeranno ai figli. La morte di Silvio Berlusconi non comporterà quindi cambiamenti significativi per Banca Mediolanum. La banca continuerà sulla stessa strada, con la famiglia Doris e Fininvest che mantengono le loro quote, e Massimo Doris alla guida.
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