Fate attenzione! Arriva un messaggio su WhatsApp, ma è l’inizio di una truffa

Occhi aperti, soprattutto in estate: è il periodo migliore dell’anno per il phishing: ecco come provano a rubarvi i dati sensibili e a sottrarvi denaro

Arriva un messaggio, sembra innocuo, invece è una truffa. “Ciao papà, questo è il mio nuovo numero di telefono. Lo potresti salvare e mandarmi un messaggio sul Whatsapp quando lo hai letto!”. Non sembra esserci nulla di strano, al contrario dovete fare la massima attenzione. La tempistica è quella ideale per riuscire nel losco intento: è tempo di vacanze e i figli spesso sono da soli o lontani dai genitori.

Cellulare
I truffatori mandano un messaggio chiedendo di rispondere a un nuovo numero (Pixabay) – Notizie.top

Prendete uno dei tanti esempi: i genitori erano ad Asti e il figlio alla Giornata Mondiale della Gioventù a Lisbona, in Portogallo. Tantissimi ragazzi tutti insieme, può succedere tranquillamente di perdere il cellulare o, perché no, di comprarne un altro. È la riflessione che può tranquillamente scattare nell’immediato tra la mamma e il papà. Ecco che allora i due provano a chiamare il figlio sul numero vecchio. Il cellulare squilla senza che nessuno risponda.

“Forse è successo qualcosa, che si fa?”, si domandano i genitori, che poi si decidono a chiamare il numero nuovo. Per fortuna, un attimo prima di riattaccare, ecco la voce del figlio che risponde al solito numero: “Ciao, che succede?”. Si sentono cori e grida divertite di giovani che a volte sovrastano la sua voce. “Hai cambiato il cellulare?”. “No, assolutamente. Ora vi lascio che dobbiamo andare”. Ed è sollievo.

“Il phishing per violare i dispositivi o carpire somme di denaro”

WhatsApp
Con il phishing si tenta di violare i dispositivi delle persone (Pixabay) – Notizie.top

La Polizia Postale ha spiegato: “Non si deve mai rispondere a quel tipo di messaggi, potrebbe essere stato un tentativo di phishing. L’estate è il periodo dell’anno in cui si moltiplicano”. Ma cos’è il “phishing”? Si tratta di una truffa telematica in cui i malviventi cercano di carpire i dati sensibili degli utenti per poi usarli. “La risposta al messaggio avrebbe fornito ai truffatori i dati di cui necessitano, dopodiché avrebbero tentato di carpire somme di denaro con messaggi creati a arte o provando a violare i dispositivi informatici.

Come spiegato dalla Polizia Postale, bisognerebbe sempre segnalare questi messaggi alle autorità, senza avere timori o vergogna. Quello di Asti, purtroppo, non è un caso isolato. Tanti altri genitori hanno ricevuto messaggi simili, anche se al momento sembra che nessuno ci sia cascato. Bisogna restare con gli occhi aperti: Nel mirino ci sono tutti, in special modo gli anziani. L’età però non conta, parliamo di truffatori professionisti che sanno come ingannare il profilo con cui hanno a che fare”.

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