Leo Messi torna a parlare del suo periodo al PSG e lo fa ancora con toni molto polemici. Nonostante la sua avventura a Miami proceda a gonfie vele…
La sua vita a Miami procede alla grande. Messi è felice e si vede: “Si nota no?”, dice parlando con Migue Granados, comico rosarino e amico della Pulce, nel programma streaming Olga condotto proprio da Granados. “Si vede quando sono felice, si vede anche in campo”, ammette Messi.
E in effetti il suo rendimento a Miami è stato fin qui stellare. L’argentino appare totalmente fuori categoria rispetto al resto dei calciatori della MLS e la sua presenze attira spettatori a fiumi e anche star di Hollywood, dello showbiz, che ormai partecipano alle gare dell’Inter Miami come fossero un evento mondano, un red carpet sul quale farsi vedere. “La mia scelta di venire a Miami è stata dettata dal voler vivere il calcio in modo diverso. Era questa l’idea. Cominciare ad alleggerire un po’ la pressione dopo tanti anni di carriera – spiega Messi -, divertirmi in una nuova realtà ed è quello che sto facendo”. Con l’Inter Miami, fin qui, undici gol in undici presenze. Ieri è tornato in campo contro Toronto, ha sfidato Insigne e Bernardeschi, la partita è finita 4-0 per Miami, ma Messi è uscito al 37’ per un problema muscolare.
Messi torna sui suoi anni a Parigi: “Non stavo bene”
Leo però, acciacchi a parte, in Florida sta benissimo e non esclude di partecipare al Mondiale del 2026, quando avrà 39 anni: “Vediamo, ora l’obiettivo è la Coppa America…”, dice sorridendo. A proposito di Mondiale: quello vinto nemmeno un anno fa è stato il coronamento della sua carriera, l’apice che aspettava da anni. L’unico momento positivo nei due anni vissuti a Parigi. Già perché il ricordo della Francia e del PSG proprio non riesce a essere piacevole per Messi: “Se mi sono pentito d’essere andato lì? Non lo so, ma è successo. A Parigi non è andata come speravo e non stavo bene. Però mi dico sempre che le cose non succedono per caso, anche se non ho avuto un buon rendimento, quando ero lì sono diventato campione del mondo”.
Poi la frecciata al club che non l’ha premiato per essere diventato campione del mondo: “Sono stato l’unico giocatore che ha vinto il Mondiale a non aver avuto un riconoscimento dal suo club, diversamente dai miei 25 compagni di nazionale, però ci può anche stare, la Francia aveva perso la finale…”.