La leggenda del basket professionistico mondiale, dopo 13 anni, ha deciso di cedere le quote di maggioranza della franchigia della Caroline del nord
Michael Jordan, considerato il più grande e famoso giocatore della storia del Nba, ha raggiunto un accordo per vendere per 3 miliardi di dollari la sua quota di maggioranza negli Charlotte Hornets, ponendo fine a una gestione di 13 anni senza i successi che raccolse quando giocava nei Chicago Bulls.
Michael Jordan è considerato uno dei campioni più grandi dello sport mondiale, il migliore giocatore di pallacanestro di tutti i tempi. Nato a New York il 17 febbraio 1963, l’ex cestista statunitense ha raggiunto oramai i 60 anni e le sue performance sportive sono scritte nella storia dello sport mondiale. Record che rimarranno imbattuti per molti anni a venire come i sei anelli vinti con la maglia dei Chicago Bulls.
Una leggenda dello sport
Michael Jordan resta l’atleta più popolare al mondo. Icona della NBA per più di un decennio, è considerato il giocatore di basket più forte di tutti i tempi. Con la maglia dei Chicago Bulls ha segnato per sempre un’epoca difficilmente ripetibile. Quando decise di ritrarsi MJ ha tentato di rimanere nel mondo dorato della NBA passando dall’altra parte della barricata, acquistando le quote di maggioranza dei Charlotte Hornets, una franchigia relativamente nuova con una storia nel basket professionistico ancora tutta da costruire. Jordan, quindi, dopo 13 anni chiude la sua parentesi da proprietario degli Charlotte Hornets e cede la mano a un gruppo guidato dalla coppia Gabe Plotkin– Rick Schnall. Plotkin è attualmente un proprietario di minoranza degli Hornets, mentre Schnall possiede una quota degli Hawks. Secondo ESPN la franchigia è stata valutata circa 3 miliardi di dollari, questo permetterà a Michael Jordan di firmare l’ennesimo capolavoro a livello imprenditoriale della sua carriera, lui che aveva acquisito il 65% degli allora Bobcats per circa 180 milioni di dollari nel 2010, diventando così il primo proprietario afroamericano in NBA. Avendo conservato oltre il 50% delle quote in questi 13 anni, MJ guadagnerà circa 1.6 miliardi di dollari, sostanzialmente un investimento decuplicato nel giro di 13 anni.
Risultati non all’altezza
Con la palla a spicchi in mano non ha mai avuto rivali, ma dietro la scrivania il viaggio con Charlotte non è stato facile per Jordan anzi, arrivato tra l’entusiasmo della gente alla fine, dopo tredici anni di gestione, chiuderà la sua avventura con un record complessivo di 419 vittorie e 595 sconfitte, ampiamente negativo, e con appena due partecipazioni ai playoff con eliminazione al primo turno. Le critiche maggiori per il Jordan proprietario sono giunte soprattutto sul fronte Draft: nel 2012 fece scalpore la scelta dell’ala piccola Michael Kidd-Gilchrist davanti a Bradley Beal e soprattutto alla sesta scelta di quel draft Damian Lillard. Anche per quanto riguarda i rinnovi Jordan e la sua dirigenza hanno compiuto errori marchiani: 120 milioni in 5 anni a Nicholas Batum, 52 a Cody Zeller in 4 e 54 a Marvin Williams in 4, sono solo alcuni dei contratti che Jordan ha stipulato in questi anni. Comunque MJ manterrà alcune quote della società restando quindi un socio di minoranza.