Il Milan prosegue sulla strada di San Donato per costruire il nuovo stadio. Per ora l’ipotesi di un nuovo San Siro è sempre più remota, come ha confermato anche il presidente Scaroni.
Il Milan tira dritto per la sua strada e muove i primi passi ufficiali per costruire il nuovo stadio nell’area del comune di San Donato Milanese, a sud est della città, non lontano dalla stazione Rogoredo e dall’aeroporto di Linate.
L’idea del club rossonero è quella di realizzare “lo stadio più bello d’Europa, attivo per 365 giorni l’anno”, ha detto Nicholas Gancikoff, advisor del Milan per il progetto. Parole alle quali hanno fatto eco anche quelle di Paolo Scaroni. Il presidente di AC Milan, infatti, in un video pubblicato da SportMediaset, ha spiegato: “Il nostro sarà lo stadio più bello del mondo, avrà 70 mila posti, con una capienza maggiore rispetto agli impianti delle nostre competitor italiane e internazionali, ma dobbiamo tenere conto di quanto affezionati siano i nostri tifosi che già oggi ci garantiscono una media di spettatori simile”. Scaroni poi ha continuato rivelando altri dettagli: “Sarà uno stadio sostenibile, in cui ci occuperemo di energia pulita, di acqua. Avremo un’accessibilità piena per tutti, comprese le persone diversamente abili. Tra un sedile e l’altro ci sarà uno spazio più ampio di quanto sia oggi e manterremo un aspetto che è presente a San Siro: uno stadio verticale dove è possibile vedere bene le partite”.
Milan, nuova casa a San Donato. Scaroni: “Pronto nel 2028”
Per i tempi di realizzazione invece Scaroni ipotizza: “Mi aspetto di vedere di vedere lo stadio costruito e la prima partita nel 2028”. Un data alla quale fa riferimento anche Tim Romani, responsabile dello sviluppo del progetto: “Entro due mesi il Comune di San Donato sottoporrà il tema della variante alla Regione. In un anno e mezzo, contiamo di arrivare all’approvazione. Per ottobre 2025 vogliamo cominciare a costruire, di modo da aprire all’inizio del campionato 2028/29”. Il progettista individuato dal Milan è lo Studio Manica che aveva lavorato anche a uno dei piani per il nuovo San Siro. A proposito del Meazza, l’ipotesi di uno stadio condiviso con l’Inter nell’area di San Siro non è del tutto tramontata.
Scaroni ha tenuto viva una fiammella: “L’ipotesi del nuovo San Siro è più lontana, ma non morta. Il sindaco Sala, come il sottoscritto, ritiene che due stadi nell’area di San Siro non si possano fare. Se la Soprintendenza non consentirà la demolizione del secondo anello del Meazza, lì diventa impossibile fare qualcosa. Sta al sindaco riuscire a fare rimuovere questo vincolo. Se dovesse riuscirci, il progetto di San Siro che oggi vediamo tutti un po’ malaticcio tornerebbe sano”.