Modello 730: credito o debito? Ecco cosa significa

Che cosa vuole dire quando nel modello 730 si sente parlare di credito o di debito? Entriamo nel dettaglio e cerchiamo la risposta.

A prescindere dal modo in cui si decida di effettuare la dichiarazione dei redditi, ogni anno è il mezzo che ci fa capire se ci troviamo in una situazione di debito o di credito verso lo Stato.

730
730, Notizie.com

Ricordiamo, ovviamente che anche quest’anno, come sempre entro il 2 Ottobre i lavoratori dipendenti e i pensionati devono presentare il modello 730 del 2023 relativo all’imposta del 2022 e il tutto si può fare o tramite il Caf oppure con l’aiuto del proprio commercialista: ovviamente il responso finale richiede più tempo del previsto.

Ma entriamo nel dettaglio e torniamo alla nostra domanda principale, che cosa vuole dire essere a debito e quale sono le conseguenze e che cosa vuole dire essere a credito: scopriamolo.

730: ecco le differenze tra debito e credito

Come detto prima a prescindere dal modo in cui decidiamo di fare la nostra Dichiarazione dei Redditi, ci si può trovare ad essere a debito o a credito verso lo Stato. Nel primo caso lo si capisce perchè controllando le apposite diciture, compare: Sei a Debito di… euro, Secondo acconto di… euro: significa che si è in debito con il Fisco e che bisogna pagare quelle determinate somme.

730, Notizie.com

I motivi per cui ci si può trovare in questa situazione sono: La presenza di due o più CU, aver percepito assegni INPS, detrazioni IRPEF non dovute.

In questo caso per potere pagare occorre: se si è lavoratori dipendenti o pensionati il tutto viene addebitato nella busta paga o sul cedolino della pensione e si può pagare tutto in una volta o a rate. Se invece non si ha il sostituto di imposta allora si deve fare tutto tramite F24 e il versamento viene effettuato sotto forma cartacea tramite gli sportelli bancari, in Posta o tramite gli uffici di riscossione.

Nel caso in cui si è a credito invece, nell’apposito spazio troviamo scritto a credito e in questo caso si deve ricevere il rimborso, cosi come riporta l’Agenzia delle Entrate: “Una volta che si è verificato il credito, è possibile accettare modello e l’importo così com’è, o modificarli prima dell’invio con eventuali correzioni o integrazioni. Per la dichiarazione non precompilata, il credito emergerà dal computo dei vari dati inseriti dal contribuente. Nel caso di un lavoratore dipendente il rimborso sarà erogato in estate, direttamente in busta paga. Se si è pensionati, verrà erogato sempre in estate, con la pensione”:

In alternativa al rimborso è anche possibile utilizzare questo credito intero o in parte per potere pagare altre imposta dovute all’Agenzia delle entrate sempre tramite il modello F24.